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 2019  ottobre 14 Lunedì calendario

Il comunicato dell’Assemblea dei gioralisti di Repubblica

L’Assemblea dei giornalisti di Repubblica – convocata a seguito dell’offerta di acquisto formalizzata dall’ing. Carlo De Benedetti e il successivo scambio di comunicati con il gruppo Cir – ritiene che in questo ennesimo delicato passaggio della vita del giornale sia necessario riaffermare con forza alcuni principi.
Con una premessa indispensabile, che è valsa fino ad oggi e varrà per il futuro. Repubblica non è e mai potrà essere considerata come una qualsiasi azienda, oggetto di trattativa fra imprenditori che se la contendono sul mercato, bensì è un soggetto politico culturale ed editoriale fra i più rilevanti del Paese: dunque appartiene non solo a chi ne ha la proprietà azionaria, ma pure alla comunità dei suoi lettori e alla sua Redazione, da sempre garante dell’integrità e della libertà dell’informazione prodotta ogni giorno su tutte le piattaforme.
Negli ultimi otto mesi, forte anche di una nuova Direzione che ha saputo riportare il giornale dove merita di stare, consolidandone l’identità politica e culturale e ristabilendo una connessione sentimentale con quanti, quotidianamente, ci scelgono in edicola e online, Repubblica ha registrato – per la prima volta dopo otto anni di flessione – un incremento nelle vendite. Ottenuto dalla Redazione a prezzo di un grande sforzo umano ed economico: a fronte di 41 colleghi usciti mediante incentivi, la Redazione ha lavorato e lavora con stipendi decurtati in virtù di un contratto di solidarietà che impone pure notevoli sacrifici professionali. E tutto per offrire a Repubblica una prospettiva sostenibile.
Questo sforzo rischia tuttavia di essere vanificato da una guerra tra azionisti – passati, presenti ed eventuali – che mette seriamente a repentaglio il futuro del nostro giornale. Al quale serve un editore convinto di voler affrontare questa sfida, una missione chiara e un piano di sviluppo concreto che abbia l’obiettivo di accrescere i ricavi e non solo di tagliare i costi. Una richiesta di cui l’editore, anche alla luce degli ultimi accadimenti, ha ora il dovere di farsi carico.
Pertanto, l’Assemblea dei giornalisti di Repubblica ritiene insufficiente la garanzia, contenuta nella nota con cui Cir rifiuta l’offerta dell’ing. De Benedetti, di volersi impegnare per “assicurare prospettive di lungo termine” alla controllata Gedi. E pretende che, in relazione alla vendita al miglior offerente implicitamente confermata dal comunicato di Cir, si chiariscano una volta per tutte le reali intenzioni degli azionisti. Lo merita Repubblica. La sua storia, la sua Redazione, i suoi lettori.