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 2019  ottobre 13 Domenica calendario

Lo stipendio di Balotelli dipende dai gol

Il sogno e la scommessa. Il sogno è l’azzurro. È stato lo stesso Mario a raccontarlo, tempo fa. «L’ho promesso a papà, tornerò in Nazionale». Papà Franco non c’è più, se n’è andato nel luglio del 2015, lasciando dentro a casa Balotelli un vuoto impossibile da colmare. Ma il sogno è vivo, vivissimo. Come la promessa. E per mantenerla Mario ha scelto di scommettere su se stesso. Accettando la proposta del Brescia, la squadra di casa, con un contratto che somiglia proprio a una scommessa. «I dettagli dell’accordo non sono importanti», tagliò corto il patron delle rondinelle, Massimo Cellino, nel giorno della presentazione, a cavallo di Ferragosto. Lasciando quindi il mistero più totale su quell’accordo che invece era costato due mesi di estenuanti trattative, con l’agente Mino Raiola a fare da mediatore. 
Eccoli, quei dettagli. Che poi, come sempre capita, dettagli non sono. Mario ha uno stipendio fisso di un milione di euro lordo all’anno. Col decreto Crescita potrebbe avere diritto a uno sconto fiscale notevole, visto che la nuova legge sul rientro dei cervelli prevede che la norma sia applicabile anche ai calciatori che rientrano dall’estero, ai quali viene detassata la metà dei guadagni. Norma che ovviamente ha fornito un assist decisivo. Il nodo, il senso di questo contratto, sta però tutto nel bonus, nei premi: tre milioni lordi in più se il Brescia si salva e lui segna almeno 15 gol. Non uno di meno. Ora è a quota uno. Significa che se una delle due condizioni non si verifica, il bonus non scatta. Nel caso in cui le cose vadano invece come vogliono entrambi, Balo si quadruplica stipendio: da un milione a quattro milioni lordi. L’accordo vale per tre stagioni. Con varie condizioni. Se il Brescia retrocede, il contratto si scioglie. Una postilla che conviene a tutti, visto che in serie B sostenere un ingaggio del genere sarebbe impossibile per Cellino. 
Se la squadra si salva, l’accordo funziona così: se a volerlo sarà una delle prime cinque squadre del campionato italiano oppure una squadra estera di alto livello, Mario si libererà gratis. Dalla sesta in giù, quindi una potenziale rivale per il Brescia, Cellino potrà chiedere denaro per la cessione del cartellino. Altro dettaglio: per la mediazione, Raiola non ha preso un cen-tesimo. Un piccolo grande capolavoro di Cellino. Era difficile, forse impossibile individuare un accordo migliore. Per tutti. Perché la sfida così è doppia. Perché per vincerla, quella sfida, a Balotelli non basterà un successo personale. Devono vincere in due: lui e il Brescia. 
Quello che voleva Cellino, che adora Balotelli ma aveva bisogno di trovare un antidoto a certi egocentrismi del suo passato. Quello che serviva al Brescia, quindi. Ma anche a Mario che ora dovrà mettere la squadra davanti a tutto. La scommessa contrattuale sarà una spinta in più. Mancini osserva. Il sogno di Mario è lì, come la promessa a papà.