ItaliaOggi, 11 ottobre 2019
Periscopio
Si ripensa il futuro prim’ancora di averlo pensato. Dino Basili. Uffa news.Vedo che al vertice di maggioranza tra i ministri Bonafede e Orlando non ci ha chiamato nessuno, vedo che si sono messi d’accordo loro. Quando verranno in aula daremo i nostri suggerimenti. Matteo Renzi. Adnkronos.
Quotazione in borsa: possibilità di vendere a della gente che non si conosce un prodotto che essi ignorano. Philippe Bouvard, Journal drôle et impertinent. J’ai lu, 1997.
Più che con l’ex terrorista Etro, bisognerebbe prendersela con chi ha stabilito che a dieci anni da una sentenza passata in giudicato si può concedere una prebenda di Stato al complice di una strage. Forse non sono abbastanza comprensivo, ma con le mie tasse preferirei che si finanziassero le vittime, non i carnefici, compresi quelli che si atteggiano a vittime. Massimo Gramellini. Corsera.
Sull’evasione fiscale, Conte (che sui social, tra salsicce e santini, ha ormai superato persino Salvini) da Avvocato degli italiani si è trasformato in Pubblico ministero, promettendo addirittura il Daspo per i commercialisti (quando per i suoi colleghi, i medici e gli architetti?), ma ignorando che esiste già una misura simile dell’Ordine dei commercialisti per punire i professionisti macchiatisi di atti scorretti. Luigi Bisignani. Il Tempo.
La Francia ha verso l’Italia uno spiccato istinto di rapina ma noi facciamo di tutto per perdere il confronto. Napoleone ci svuotò i musei. Ora, scendono da Parigi i capitalisti per fare acquisti nell’alimentare, nel lusso, nella moda. Guai però se ci proviamo noi con loro. Esempio della tecnica invasiva francese è la faccenda del Trattato di Caen sui fondali marini dell’alto Tirreno. Nel 2015, Francia e Italia hanno pattuito nuovi confini marittimi. Dell’accordo, su cui manca il sigillo parlamentare, ci accorgemmo di colpo nel gennaio 2016. Mentre lavorava a largo di Ventimiglia, il peschereccio ligure Mina fu sequestrato dalla Gendarmerie e relegato a Nizza per avere violato le regole di Caen. Il dissequestro costò 8.000 euro. Giancarlo Perna. LaVerità.
Giuseppe Ungaretti nel 1969. L’avevo conosciuto nella villa di Arnoldo Mondadori, a Meina, sul lago Maggiore. La notte della missione Apollo 11 lo invitai in un albergo di Roma, dove avevo allestito una camera buia con tre televisori. Nell’attesa, a cena, mi declamò le sue poesie. E quando Neil Armstrong posò il piede, immortalai il suo impeto di gioia mentre con i pugni chiusi esclamava: «Giorgio, siamo sulla Luna!». Giorgio Lotti, già fotografo di Epoca, 82 anni. (Stefano Lorenzetto). Corsera.
Mio padre era un chimico. Ma si era laureato in fisica. Veniva dal gruppo di Enrico Fermi. Ma poi scelse di specializzarsi in chimica. Divenne amico di Primo Levi, anche lui chimico, oltre che scrittore. La nostra famiglia, di origine ebraica, durante la guerra fu perseguitata. Dal campo di concentramento ci salvò un carabiniere, fidanzato di una nostra tata. Riuscimmo a scappare in tempo prima che i tedeschi ci arrestassero. Dopo la guerra si parlò pochissimo di quello che era accaduto agli ebrei. Per lungo tempo ci fu una specie di rimosso. Gaia Servadio. (Antonio Gnoli). la Repubblica.
Di sangue blu, antisemita, Bakunin, colossale rivoluzionario russo, spiegò più chiaramente la questione senza correctness e politesse quando tra lui e Marx scoppiò il conflitto senza esclusione di colpi per il controllo dell’Associazione internazionale dei lavoratori: «Geloso, esclusivista, permaloso e vendicativo come Jeova, il Dio del suo popolo, Marx non tollera che si riconosca altro di fuori di lui». Diego Gabutti, Cospiratori e poeti – Dalla Comune di Parigi al Maggio 68. Neri Pozza, 2018.
Nelle nuove canzoni tanti temi attuali, dal crollo delle nascite (La culla è vuota) all’isolamento causato dall’uso ossessivo dei social (Mai più da soli): «Basta con i cellulari, io preferisco il citofono, almeno sai chi vai a incontrare», dice Zero. «E basta con questa insana competizione di voler somigliare a Sara Ferragni», aggiunge, sbagliando per due volte il nome dell’influencer. Parla di ambiente (Che fretta c’è) e difende Greta: «Ho letto cattiverie su di lei, ma tra tanti adulti che dicono stronzate, meglio allora una bimba che dice cose giuste». Renato Zero, cantante. (Carlo Moretti). la Repubblica.
Gentiluomini sono chiamati quelli che, oziosi, vivono delle rendite delle loro possessioni abbondantemente... Questi tali sono perniciosi in ogni repubblica ed in ogni provincia; ma più perniciosi sono quelli che oltre alle predette fortune, comandano a castella, ed hanno sudditi che ubbidiscono a loro... Da qui nasce che in Italia non è mai sorta alcuna repubblica ne’ alcun vivere politico; perché tali generazioni di uomini sono al tutto inimici d’ogni civiltà. Nicolò Machiavelli, Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, 1513. Fabrizio Rondolino, L’Italia non esiste (per non parlare degli italiani). Mondadori, 2011.
Appena fuori di casa il mio amico mi disse: «Oggi, se hai coraggio, andremo al cinema Orientale». «Ma non dovevamo andare allo Splendor a vedere Capitani coraggiosi?». «Taci: all’Orientale danno La cortigiana della prateria con Paola Negri che si vede nuda...». «Nuda? Nuda come?». «Beh, è legata al palo della tortura e le strappano via i vestiti...». «Giura!». Mise i due indici in croce, ci sputò sopra tre volte e disse: «Che Dio mi fulmini se non si vede Pola Negri nuda». Poi ebbe un attimo di scrupolo e aggiunse: «Io non l’ho visto, me lo ha detto mio cugino...». Guglielmo Zucconi, La divisa da balilla. Edizioni Paoline, 1987.
Le facoltà meditative si mostrano dunque disuguali negli uomini. 1° per la diversa facilità di operare nonostante gli ostacoli che si oppongono alle loro operazioni; 2° per la diversa lunghezza delle meditazioni, che sono capaci di sostenere; 3° per la diversa capacità di meditare su più cose nello stesso tempo; 4° perché alcuni sono capaci di meditare su di qualunque oggetto, mentre altri non sono capaci di meditare se non che su di alcuni oggetti particolari; 5° perché alcuni sono distratti dall’oggetto a cui sogliono rivolgere il loro pensiero, e non sono capaci di prestare la loro attenzione alle cose presenti che non sono analoghe all’oggetto da cui sono occupati; laddove altri hanno sempre l’animo presente a se stesso;. 6° per la diversa capacità di tirare l’universale dal particolare. Pasquale Galluppi (filosofo, Tropea 1770-Napoli 1846), Lezioni di logica e di metafisica, 1834.
Salvini: il Vangelo secondo Matteo. Roberto Gervaso. il Giornale.