Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  ottobre 10 Giovedì calendario

Diritto & Rovescio

Karim Akalay Bensellam, 36 anni, di origini marocchine, è un maggiore degli alpini ad Aosta. Il suo curriculum militare è impeccabile: Accademia militare, Scuola di addestramento di Torino, destinato negli alpini a Belluno, capitano a due stelle al comando di 120 uomini, oggi maggiore ad Aosta. Ha partecipato a missioni in Afghanistan dove, conoscendo usi e costumi musulmani, veniva impiegato nei contatti con la popolazione locale. Il maggiore è rimasto intrappolato, per tre anni, in una polemica razzista svolta ai suoi danni da un sergente che lo apostrofava in pubblico, anche durante l’alzabandiera, come «Sto marocchino di m… sto meschino», o come «uno che ha rubato un posto in Accademia a un italiano». Adesso il suo volgare molestatore è sotto processo al tribunale militare. Una pagina vergognosa, la sua. Inaccettabile. Se, come molte testimonianze dimostrano, i fatti saranno accertati, l’unica possibilità, che mi auguro, è la radiazione del malintenzionato. Non può più restare nei ranghi. Sotto il tricolore, tra l’altro.