Corriere della Sera, 10 ottobre 2019
Biografia di Raffaele Volpi
Prima dichiarazione: «Faremo un lavoro istituzionale, il comitato rappresenta tutto il Parlamento, anche i gruppi che, evidentemente, per ora non sono rappresentati. Credo che la cosa migliore da fare sia prendere una posizione estremamente istituzionale nella tradizione dello stesso comitato e cominciare a lavorare dalla prossima settimana insieme a tutti per vedere quali possono essere i calendari delle priorità».
Seconda dichiarazione, sulla convocazione del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a riferire sugli incontri fra le autorità americane e i nostri servizi segreti: «Le priorità le decide il Comitato e nel momento in cui il Comitato avrà fatto un suo ordine del giorno, insieme a tutti i rappresentanti dei gruppi, contatteremo sicuramente la segreteria del presidente Conte e concorderemo con lui i tempi dovuti per questi incontri che sono così spesso sollecitati». L’audizione dovrebbe essere fissata per la prossima settimana.
Da ieri è tornato un leghista alla guida del Copasir, dopo Giacomo Stucchi nella passata legislatura. È il pavese Raffaele Volpi, 60 anni il prossimo febbraio. Leghista di ferro, talmente vicino a Matteo Salvini da averci condiviso l’abitazione romana per alcuni mesi, legato a doppio filo a Giancarlo Giorgetti, si è distinto in questi anni per un profilo istituzionale molto vicino alle forze armate.
Si è schierato più volte a favore degli F-35, delle relazioni fondamentali fra Roma e Washington, è stato sottosegretario alla Difesa nel primo governo Conte. Volpi – diploma di geometra – ha iniziato la carriera politica a livello locale (consigliere nel Comune di Capriolo, nel bresciano), per essere poi eletto alla Camera nel 2008, nella circoscrizione Lombardia 2. Da allora, è sempre rimasto in Parlamento, con una parentesi al Senato nella precedente legislatura, prima di tornare alla Camera in quella attuale.
Quanto agli incarichi di partito, di recente Matteo Salvini lo ha nominato coordinatore regionale in Campania. Dalla sua fondazione nel dicembre 2014, è stato presidente del movimento «Noi con Salvini», formazione ideata dal segretario leghista per tentare la discesa del Carroccio al Sud.
È molto fitta la sua attività su Facebook, come sottosegretario ha scritto di aver vissuto «un anno straordinario, durante il quale ho avuto modo di conoscere valori umani che prima mi erano sconosciuti». Un’esperienza, quella nel mondo della Difesa, che gli tornerà utile ora che presiede il Comitato parlamentare che controlla l’attività dell’intelligence.
Sui suoi profili social si segnalano vari attacchi e molto ironia, anche con qualche sberleffo, al premier Giuseppe Conte. Lo scorso 17 settembre ha postato su Facebook una sua foto sorridente e la scritta: «Conte ma hai capito o no?»; l’1 settembre, sempre su Fb, è la volta di una frase del presidente del Consiglio – «non sono un premier per tutte le stagioni» – sopra il quadro di un uomo che ride. Il 27 settembre ha invece attaccato il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti per la sua iniziativa di giustificare gli studenti assenti a scuola per partecipare alla mobilitazione per il clima.
«Lo ammetto – ha scritto su Fb – sono di un’altra generazione. Nato nel 60 ho vissuto nella seconda metà degli anni 70 i tempi di una grande partecipazione studentesca. Certamente, a prescindere da che parte stavi, a nessuno di noi sarebbe venuto in mente di avere il permesso di manifestare con la giustificazione del ministro. Sono sicuro anzi che se fosse successo avremmo tutti cambiato il giorno della manifestazione. Trovo tutto questo un tentativo di normalizzazione angosciante e grottesco».