Il Messaggero, 7 ottobre 2019
Austria, spara all’ex e stermina la sua famiglia
È andato negli uffici della polizia, ha appoggiato una pistola e un coltello sul tavolo e ha confessato: «Ho appena ucciso cinque persone». Era andato a casa della ex fidanzata Nadine, di 19 anni, nella cittadina austriaca di Kitzbuhel, poco più di 8.000 abitanti. Folle di gelosia, aveva ucciso il padre, la madre e il fratello della ragazza. Poi, era andato nell’appartamento dove la giovane dormiva con il nuovo compagno e aveva assassinato pure loro. Nadine, due mesi fa, aveva deciso di rompere con lui, Andreas, 25 anni. Ma lui non era riuscito ad accettarlo. Una tragedia che ha sconvolto tutta l’Austria, mentre a Kitzbuhel ieri, sul municipio, è stata issata la bandiera nera del lutto.
L’OMICIDIO
È successo all’alba di due giorni fa. La sera precedente Nadine e Andreas si erano incontrati per caso in un ristorante. Probabilmente lei era insieme al nuovo compagno, di 24 anni. Era scoppiata l’ennesima lite, furibonda. Alle 4 di mattina, l’assassino si è presentato nella villetta dove viveva la famiglia della ragazza. Ad aprire la porta è stato il padre Nadine che, dopo un’accesa discussione, è riuscito a mandare via il venticinquenne. Ma lui è tornato a casa, ha aperto una cassaforte e ha preso una pistola detenuta legalmente dal fratello. Alle 5.30 del mattino, si è ripresentato alla porta della villetta. Ha aperto di nuovo il padre di Nadine, che aveva 59 anni. Andreas non gli ha dato nemmeno il tempo di replicare alle sue urla: ha sparato e lo ha ucciso. È entrato in casa e ha freddato anche la madre e il fratello della ragazza. Avevano 51 e 25 anni.
Andreas cercava Nadine. Lei dormiva con il nuovo fidanzato in un appartamento ricavato al piano superiore della villetta. L’ex compagno si è arrampicato sul balcone, ha rotto il vetro di una finestra. Si è intrufolato in casa, ha trovato i due giovani e ha ucciso entrambi.
LE INDAGINI
Il capo dell’ufficio di Stato per le indagini penali, Walter Pupp, ha raccontato che, alle 6 del mattino, Andreas si è presentato in commissariato per la confessione. Dai primi accertamenti, non risulta che avesse assunto alcolici o stupefacenti nelle ore precedenti.
«Kitzbuhel è sotto choc», ha detto il sindaco della cittadina, Klaus Winkler. «Erano due famiglie rispettate, è una tragedia inimmaginabile, non ci sono parole e non ci sono spiegazioni», ha aggiunto il primo cittadino.
Ma la vicenda ha sconvolto l’opinione pubblica di tutta l’Austria: secondo dati del ministero dell’Interno di Vienna, nel 2018 ci sono stati in tutto il Paese 73 omicidi e in 41 casi le vittime erano donne. La metà delle volte l’assassino era una persona vicina alla vittima.