ItaliaOggi, 4 ottobre 2019
Costa molto caro bloccare una centrale nucleare
Chiudere la centrale nucleare di Fessenheim, di Edf, la più importante azienda produttrice e distributrice di energia della Francia, costerà allo stato d’Oltralpe più di 400 milioni di euro in quattro anni. Questa è la cifra stabilita quale indennizzo per Edf in cambio della chiusura dei reattori dell’impianto di Fessenheim, la decana delle centrali nucleari francesi, prevista per l’anno prossimo, secondo quanto ha riportato Le Figaro. Non basta. In aggiunta ai 400 milioni, la società per l’energia avrà diritto anche a un montante variabile, corrispondente al mancato guadagno per il blocco della centrale, legato ai guadagni realizzati con la produzione di energia fino al 2041 (data della sesta revisione decennale dell’impianto) e dipenderà dai prezzi di mercato. Una chiusura anticipata, dopo 43 anni, quando avrebbe potuto arrivare a 60 anni di attività. È entrata in servizio nel 1977.L’impresa ha indirizzato al governo e all’Autorità per la sicurezza nucleare (Asn) di «abrogazione dello sfruttamento» della centrale di Fessenheim, considerata redditizia e sicura, e la dichiarazione di chiusura definitiva dei propri reattori, il 22 febbraio 2020 il primo, e il secondo 30 giugno dello stesso anno, secondo il calendario dettagliato dal segretario di Stato alla transizione energetica, Emmanuelle Wargon. La chiusura dell’impianto rientra nel progetto di ridurre al 50% la parte di nucleare nella produzione di elettricità, obiettivo slittato dal 2025 al 2035 nella legge sull’energia e il clima adottato recentemente. Per arrivarci la Francia ha previsto di fermare 14 reattori su 58 entro il 2035. Oltre alla centrale di Fessenheim, il governo ha chiesto a Edf di chiudere due reattori nel 2027 e nel 2028.