Cristiano Sanna per "spettacoli.tiscali.it", 3 ottobre 2019
AMORI CHE BRUCIANO – LA TRAVOLGENTE STORIA D'AMORE TRA JAMES DEAN E ANNA MARIA PIERANGELI, LA SARDA CHE GLI AVEVA FATTO PERDERE LA TESTA NEL 1954: LEI ERA STATA LANCIATA NEL MONDO DEL CINEMA DA DE SICA E, UNA VOLTA SBARCATA A HOLLYWOOD, ERA STATA TRAVOLTA DALLA FAMA, FINENDO TRA LE BRACCIA DI JIMMIE – LUI LA VOLEVA SPOSARE, MA LA RELAZIONE FU OSTACOLATA DAI GENITORI DI LEI: E L’ATTORE DOPO UN ANNO…(VIDEO) -
Jimmie e Pier, il loro amore fragile e maledetto. Due strade che si incrociarono in maniera luminosa e al contempo oscura dentro quella Hollywood talmente "oltre" da apparire di un altro pianeta. Una Hollywood diversa da quella di oggi, resa più vicina al pubblico per effetto dei social. Pier Angeli, come amavano chiamarla all'estero (e così venderla meglio a produttori e registi) si chiamava Anna Maria Pierangeli, nata e cresciuta a Cagliari da famiglia marchigiana.
Seducente e incostante ma irresistibile, esattamente come era suo padre Luigi, architetto, bella come era sua madre Enrica, tentata dalla carriera di attrice ma stroncata nella sua ambizione dal marito, una storia simile a quella che vide la giovanissima Sophia Loren denunciata come prostituta dal padre che non ne accettava le vittorie ai concorsi di bellezza e i ruoli per il grande schermo.
Cresciuta fra le maceria della guerra e col trauma di aver visto, ancora bambina, un uomo ucciso di fronte a lei. Poi, l'incontro che le cambiò la vita. Per sempre.
"Posso guardarla?" La vita della quindicenne sarda Anna Maria Pierangeli cambia mentre cammina nella Via Veneto romana celebrata da tanti film e libri. Un signore elegante e attempato la nota e le dice: "Posso guardarla?". La trova perfetta per il suo nuovo film. Lui si chiama Vittorio De Sica e Anna Maria viene lanciata nel mondo del cinema. Ai tempi in cui Cinecittà rivaleggiava con Hollywood o ne era complementare.
Domani è troppo tardi uscì e fu immediato successo, talmente grande da far vincere alla debuttante Pierangeli il Nastro d'argento come migliore attrice, qualcosa di unico. Da lì a Hollywood il passo fu brevissimo, fu il grande Silvio D'Amico (fondatore poi della prestigiosa accademia per aspiranti attori) a segnalarla allo sceneggiatore americano Stewart Stern che ne rimase folgorato.
Anna Maria non era una bellezza tutta porcellana come la Lollo, non aveva le grandi forme e la femminilità quasi animale della Loren, ma possedeva un garbo, una bellezza innocente e una luminosità speciali. Aveva solo 19 anni quando, nel 1951, venne presentato al pubblico il suo primo film americano, Teresa, diretto dal premio Oscar Fred Zinnemann.
Hollywood era ai suoi piedi, i contratti si moltiplicavano: girò tra gli altri Calice d'argento e Lassù qualcuno mi ama con Paul Newman, sfiorò un Romeo e Giulietta con Marlon Brando, ebbe la nomination al Bafta per La tortura del silenzio. Nel 1954 l'incontro che la segnò per sempre. Il punto di non ritorno: James Dean.
L'amore folle tra due travolti dalla vita Si è molto detto e scritto sulla relazione fra Anna Maria Pierangeli (diventata già la stella internazionale Pier Angeli) e James Dean. L'uomo che segnò l'immaginario di quella generazione e, da allora, di quelle che arrivarono dopo, pose e look che ancora vengono saccheggiati a piene mani da divi, divetti e pubblicità varie.
Era l'estate del 1954 quando si incontrarono: lui era fragile e disadattato, amava le auto, la velocità, il rischio, lei era rimasta travolta da tutta quella fama improvvisa. Lui avrebbe voluto sposarla, fra una passeggiata sotto la Luna, una corsa insieme e una cena a lume di candela a Santa Monica. La famiglia di Anna Maria osteggiò quella unione in tutti i modi possibili. Si è molto parlato di questo amore, c'è chi lo ha ridimensionato, come la madre della Pierangeli, Enrica, e sua sorella gemella Marisa.
Chi lo ha esaltato, come il regista Anton Corbjin che ha girato sulla vicenda il film Life, protagonista Alessandra Mastronardi, e come la scrittrice Jean Allen, autrice della ricca biografia dell'attrice Una vita fragile. Oriana Fallaci sottolineò in un magistrale articolo come lo strappo con Anna Maria avesse dato nuova furia autodistruttiva a Dean.
Il 30 settembre del 1955 James Dean morì nello scontro frontale fra la sua Porsche e una Ford Custom Tudor coupé bianca e nera del 1950, guidata dallo studente ventitreenne Donald Gene Turnupseed. Non resse alle fratture e alla rottura del collo. Fra i documenti personali trovati nel cruscotto dell'auto di Dean c'era un foglio con la formula matrimoniale e sopra, scritto a penna, il nome di Anna Maria Pierangeli.
Niente è più stato come prima Lei dopo un flirt con Kirk Douglas sposò il cantante Vic Damone, padre di suo figlio Perry con cui poi fu divorzio e dura battaglia per l'affidamento del bambino. Cominciò la deriva. Il ritorno in Italia non migliorò le cose. La carriera cominciò ad andare a picco. Le storie d'amore con l'attore Maurizio Arena e il grande compositore (più anziano di lei) Armando Trovajoli non migliorarono le cose.
Gli anni Sessanta trascorsero fra due matrimoni falliti, nuove guerre per la gestione dei figli, problemi col fisco, difficoltà economiche, ruoli cinematografici minori. Anna Maria Pierangeli era a pezzi, cadde in grave depressione e fu ricoverata in una clinica psichiatrica. Di quell'amore perduto per Dean, la cui morte la sconvolse per sempre, parlò a lungo.
Alla madre Enrica disse: "Voleva che lo amassi incondizionatamente, l'ho amato come nessun altro, ma lui non era in grado di ricambiare quell'amore". Helena Sorell, grande coach di attori della Hollywood classica, sentenziò: "Erano incompatibili. Anna Maria amava sedurre e se non era al centro dell'attenzione si metteva a flirtare. Jimmy era capriccioso e irascibile".
E a lungo si è parlato e scritto della sospettata omosessualità/bisessualità di lui. Ma dopo, niente è più stato come prima. Trovarono Anna Maria Pierangeli senza vita nella sua villa di Beverly Hills, per overdose di farmaci. Aveva 39 anni, era il settembre 1971, quindici anni dopo la scomparsa di Jimmy Dean.