il Fatto Quotidiano, 3 ottobre 2019
Biografia di Stefano Zaghis (nuovo presidente Ama)
Non si è mai occupato di rifiuti, ma ha una grande esperienza nel settore marketing e nel management di patrimoni immobiliari. Skill che potrebbero essergli moto utili da nuovo presidente dell’Ama Spa. Non è un caso che il primo atto di Stefano Antonio Zaghis sia stato incontrare l’assessore al Bilancio, Gianni Lemmetti e il direttore generale g del Campidoglio, Franco Giampaoletti. Perché più che di “pulire la città”, compito che rimane in capo al direttore operativo Massimo Bagatti, la vera priorità di Ama è il bilancio. Quello del 2017 è stato bocciato dal Comune socio unico ed è finita con le dimissioni del settimo vertice a soli 5 mesi dalla dipartita di Lorenzo Bagnacani.
Zaghis, milanese, è un attivista storico del Movimento. Nel 2013 ha coordinato la campagna elettorale di Marcello De Vito, candidato sindaco quando vinse Ignazio Marino. “Ma ho cancellato la mia iscrizione nel 2014”, ha spiegato al sito La Voce delle Voci, che aveva parlato di lui azzardando un collegamento a tre con De Vito e il costruttore Luca Parnasi all’indomani dell’arresto del presidente dell’Assemblea capitolina. La tesi era quella di un legame fra i tre in relazione allo stadio dell’As Roma, visto che Zaghis era stato a capo di Idea Fimit Sgr (poi Dea Capital Sgr) dal 2010 al 2012, società che gestiva il fondo con il quale Parnasi aveva fatto alcuni degli affari su cui la Procura di Roma ha acceso i riflettori, oltre al “fondo Ambiente” che la stessa Ama Spa aveva aperto anni fa per far confluire alcuni edifici di sua proprietà, e che Bagnacani ha chiuso. “Ma il fondo che gestivo investiva in case di riposo per anziani e social housing”, aveva ribattuto lui in una lettera di diffida.
Il presunto collegamento viene ancora oggi utilizzato da chi lo attacca, anche dall’interno della giunta Raggi. Gli stessi che si opposero al suo arrivo in Campidoglio nel febbraio scorso, prima come assessore e poi proprio all’Ama. Nomina solo rimandata, come abbiamo visto. La sua “buona esperienza”, pubblicizzata su Linkedn, “gestionale nella progettazione dei servizi, sia nello sviluppo e management di patrimoni immobiliari”, in società come Mita Resort, Animus srl e R&G Alternative Investments Sgr, potrebbe essere utile su un’altra questione che sta a cuore al Campidoglio: la rivalutazione del Centro carni di viale Togliatti. L’area, che vale 30 milioni, è stata iscritta in bilancio nel 2011 per 135 milioni e fatta confluire in un fondo Bnp Paribas, ma non è mai stato presentato alcun progetto di rivalutazione, fino al tentativo di svalutazione da parte del Cda uscente.