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 2019  ottobre 03 Giovedì calendario

Scontro fra giganti sul cancro delle ovaie

Medici, esperti, rappresentanti delle industrie farmaceutiche specializzate nella ricerca contro il cancro si sono ritrovati a Barcellona per quattro giorni, in occasione del congresso della società europea di oncologia medica (Esmo) che ha chiuso i battenti il 1° ottobre. In particolare, sono stati illustrati i nuovi trattamenti per il cancro avanzato delle ovaie. Su questo terreno due big della farmaceutica hanno portato i propri studi di terza fase (ultimo stadio prima della commercializzazione di un prodotto) su due medicinali di punta. Lynparza (AstraZeneca) e Zejula (GlaxoSmithKline, Gsk) che appartengono ad una nuova categoria di molecole. È stato il primo grande studio presentato dalla britannica Gsk dopo l’acquisizione della biotech Tesaro che può farle riguadagnare posizioni nell’oncologia dopo che l’altra britannica, AstraZeneca, è cresciuta in questa categoria di medicinali. Gsk ha sborsato 5,1 miliardi di dollari (4,6 mld di euro), a dicembre scorso, per acquisire la biotech americana Tesaro.Duecento miliardi di dollari (182,5 miliardi di euro). Tanto vale il mercato mondiale dell’oncologia di qui al 2022, secondo le stime dell’istituto Iqvia riportate da Le Figaro, con una crescita annuale tra il 10% e il 13%. La metà del mercato sarà concentrato negli Stati Uniti. L’oncologia è il mercato più importante per l’industria farmaceutica, il suo principale motore di crescita. L’anno scorso ha raggiunto i 135 miliardi di dollari, pari a 123,2 mld di euro (su un mercato globale di 1.200 miliardi di dollari, pari a 1095,2 mld di euro). È senza dubbio il settore dove il rapporto prezzo-volume è il più favorevole, ha detto a Le Figaro, Eric Le Berrigaud, analista di Bryan Garnier.
L’innovazione è molto importante per il settore, ma non soltanto, dal momento che i tumori vengono scoperti prima e dunque i pazienti devono essere sottoposti ai trattamenti per tempi più lunghi e spesso le cure sono una combinazione di prodotti. Inoltre, l’evoluzione dei prezzi continua a trainare il mercato. Nel 2017, il costo medio di un nuovo trattamento contro il cancro arrivava a 150 mila dollari (136,8 mila euro), quasi il doppio rispetto al 2013. E questo per effetto dell’aumento delle spese per la ricerca. Oggi siamo nel mezzo di una nuova ondata di innovazioni straordinarie che cambiano il modo di trattare il cancro: l’immunoterapia e le terapie mirate ne sono i motori principali.
In questo mercato molto competitivo il primato è di Roche con i suoi sei blockbuster, campioni di incassi, (medicinali che superano il miliardo di dollari di fatturato). Ma sull’immunoterapia la società svizzera è tallonata dall’americana Merck-Msd, secondo quanto ha riportato Le Figaro. Astrazeneca guadagna terreno come Celgene. Intanto, sul mercato si stanno affacciando nuovi attori che potranno cambiare il gioco: tra questi, la biotech cinese di Hong Kong, Beigene, già molto avanzata nell’immunoterapia.