Libero, 2 ottobre 2019
Arriva l’influenza, vaccinatevi per tempo
Ci risiamo. È appena finito settembre e già veniamo allertati sull’influenza stagionale che arriverà a Natale, su quanto sarà insidiosa, contagiosa, aggressiva e complicata, probabilmente per prepararci psicologicamente con tre mesi di anticipo ad una virosi che colpirà circa 10 milioni di italiani. L’allarme arriva dal Dipartimento di Sanità pubblica, e come ogni anno viene diffuso all’inizio dell’autunno, stagione oggi in ritardo climatico nel nostro Paese, con toni che suscitano preoccupazione, allo scopo di prendere in seria considerazione l’ormai prossima campagna vaccinale e non rischiare di mettere pesantemente sotto stress il sistema ospedaliero pubblico, una criticità che regolarmente si registra ad ogni arrivo invernale del picco influenzale. Il documento sanitario spiega che i rischi maggiori saranno legati alle nuove varianti di virus A, H3N2 e H1N1, ma che non mancheranno i virus B/Colorado e B/Phuket, un mix di agenti patogeni che metterà a letto una moltitudine di persone, senza calcolare tutti quelli che dovranno fare i conti con quelli che si definiscono virus simil-influenzali o para-influenzali. Perché questi virus, oltre ad avere una maggiore capacità diffusiva, sono responsabili di provocare sindromi influenzali di maggiore severità e con un più alto rischio di complicanze, soprattutto nei bambini piccoli e nei soggetti anziani e fragili, o in pazienti affetti da patologie croniche organiche e metaboliche, per cui è consigliato, sempre nel documento, di dare copertura vaccinale a questa tipologia di soggetti, di non sottostimare i rischi di questa patologia la quale, se mal gestita, può creare seri danni, tenendo ben presente la mortalità associata, che regolarmente si verifica a macchia di leopardo. L’informazione sanitaria di certo è doverosa in previsione di epidemie virali più o meno imminenti, ma il terrorismo psicologico è di fatto inopportuno, perché scorrendo la lista delle raccomandazioni elencate nel documento, tutti noi dovremmo rinchiuderci in casa due mesi per evitare di essere contagiati da uno starnuto, da un colpo di tosse o a causa di un bacio sulla guancia con una persona che cova l’influenza, anzi, per «responsabilità sociale» dovremmo in ogni modo evitare non solo di abbracciare, ma anche di stringere la mano a chiunque nel caso in cui ci sentissimo appena costipati o raffreddati.
RIPARO GARANTITO
Il fatto è che negli ultimi tempi si è notato una tendenza alla disaffezione alla vaccinazione, oltre ad una reale sottovalutazione della malattia da parte delle giovani generazioni, mentre gli over 60 hanno raggiunto un trend del 52% di vaccinati, contro un 14% della popolazione totale. Gli attuali vaccini contro l’influenza garantiscono un riparo dai maggiori virus in circolazione, il primo dei quali, di specie B, è già stato identificato due settimane fa a Parma da un tampone faringeo di una bambina di 6 anni ricoverata con un sospetto clinico di influenza, con febbre alta e mal di gola, nel reparto di Pediatria generale e d’urgenza dell’ospedale locale, e proprio da questa città è partito l’allarme, che «ha reso necessario un elevato grado di attenzione per la possibile emergenza di ceppi virali con nuove caratteristiche antigeniche, in grado di sostenere episodi epidemici di più vaste dimensioni ed anche vere e proprie pandemie». Inoltre è stato dichiarato che l’isolamento a Parma del primo virus della stagione influenzale «è spia di come ormai la capacità diagnostica di sorveglianza in Italia sia diventata tanto sensibile da individuare prontamente i primi casi sporadici, con la previsione che quando la temperatura diventerà stabilmente più rigida scatterà l’epidemia stagionale». Ora, il virus influenza B, così come il virus di influenza A, da diversi decenni causano infezioni e malattie febbrili nell’uomo con circolazione ad episodi endemici ricorrenti, generalmente collocati nei Paesi a clima temperato, ma l’elevata variabilità dei virus influenzali, la possibile emergenza di ceppi virali con nuove caratteristiche antigeniche, e con possibilità di riassorbimento genico favorito dal loro genoma segmentato, rende necessario un elevato grado di attenzione da parte degli scienziati specializzati in ricerche su tali agenti, ma tutto questo dovrebbe essere attuato senza però terrorizzare la moltitudine degli ipocondriaci, che, se leggessero questo documento, da ieri, 1 ottobre, andrebbero in giro con guanti e mascherine facciali, per la paura di respirare ed inalare i virus degli altri. L’influenza si distingue da tutte le altre forme parainfluenzali per la presenza di tre caratteristiche principali: insorgenza brusca della febbre, oltre i 38 gradi, presenza di almeno un sintomo sistemico (dolori muscolari o articolari con cefalea) e insorgenza di un sintomo respiratorio (tosse, raffreddore, congestione vie nasali e mal di gola), e nonostante quest’anno si stimi, dopo un biennio di forte incidenza, una stagione influenzale meno pesante per la popolazione generale e con dati nella media, si prevede che i virus che colpiranno gli italiani saranno più insidiosi ed aggressivi, ovvero ci saranno meno pazienti ma più gravi.
INDICAZIONE MEDICA
Insomma, i soggetti a rischio, cardiopatici, bronchitici cronici, diabetici e pazienti con malattie oncologiche in corso, è bene che ricorrano al vaccino in tempi utili, mentre per il resto degli italiani ci sarà ancora un po’ di respiro fino a novembre, dopo di che, a coloro che non si saranno vaccinati e saranno contagiati dai virus influenzali, non resterà altra scelta di infilarsi a letto per tre giorni, evitando automedicazioni od autoprescrizione di antibiotici (che contro i virus non funzionano), farmaci che andranno utilizzati solo dietro esclusiva indicazione medica. Il vaccino resta comunque il modo migliore per proteggersi, con un’impellenza sempre più alta al crescere della fragilità del soggetto, è possibile eseguirlo a tutte le età, è sicuro e privo di rischi, ed è l’unica arma farmaceutica a disposizione che permetterà di incontrare, abbracciare e baciare, anche casualmente, una persona influenzata senza il timore di esserne contagiati. Viralmemte parlando.