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 2019  ottobre 02 Mercoledì calendario

Periscopio

La politica in poltiglie è studiata dai poltigliologi. Dino Basili. Uffa news.La mucca nel corridoio sta bussando alla porta. Pier Luigi Bersani, ex segretario Pd.
Le mafie sognano uomini disposti ad aver debolezze che li rendono fragili. Walter Siti, Exit strategy. Rizzoli, 2014.
Collodi, quando scrisse Pinocchio non immaginava certo di anticipare la parabola dei drogati, cioè dei ragazzi trasformati in burattini, senza volontà sempre pronti a cedere in ogni tentazione e sempre pronti a giurare di non rifarlo più. Guglielmo Zucconi, La divisa da balilla. Edizioni Paoline, 1987.
Mentre c’erano le Veline c’era Youporn e uno poteva andare su tutti i siti del mondo a vedere le donne nude. Era solo quel maniaco sessuale di Ezio Mauro che su Repubblica continuava a dire che l’Italia veniva rovinata dalle Veline: noi abbiamo dimostrato il contrario e pure loro con le prime pagine de L’Espresso. Antonio Ricci nel presentare la 32ma edizione di Striscia la notizia.
I prezzi invece di scendere, salgono. Low cost può ancora essere un viaggio di piacere ma non la spesa di tutti i giorni. Un viaggio a Londra può costare meno di 20 euro, ma una spesa media al supermercato può costare ben più di 40 euro. Come in un mondo rovesciato, il superfluo viene dunque a costare assurdamente meno del necessario. Giulio Tremonti, La paura e la speranza. Mondadori, 2008.
Sulla forma del contratto per stabilire un’alleanza politica è stato anche ironizzato, ma a torto: si tratta di una innovazione che deriva logicamente dallo spazio post-politico, diventa quello stesso del diritto privato. Non più partiti, ma individui “liberi” siedono al tavolo delle trattative e stabiliscono accordi che soddisfino i contraenti. Massimo Cacciari, filosofo. L’Espresso.
L’attuale autentica identità del Pd è di essere diventato «il partito dello Stato»: qualcosa di analogo funzionalmente a quello che nel primo cinquantennio dell’Unità fu il «partito costituzionale», espressione del dominio politico liberale contro cattolici e socialisti. E infatti esattamente come quello, anche il Pd trae il massimo motivo della sua esistenza non già da qualche precisa identità programmatica (ormai del tutto residuale e di tipo «nostalgico») ma dalla pura e semplice difesa, per l’appunto, degli equilibri e delle prassi esistenti dell’ «ordine costituzionale». Ernesto Galli della Loggia, storico. Corsera.
C’è molto Made in Italy nella dinamica organizzativa dei democratici nella capitale americana. Uno dei principali luoghi di ritrovo è, infatti, lo storico Cafe Milano, il preferito da Barack Obama, al tempo in cui era presidente, e soprattutto dall’ex first lady Michelle. Sotto l’antica mappa della metropolitana milanese, disegnata sul soffitto di questo esclusivo ristorante italiano situato nel vivace quartiere di Georgetown, il suo anfitrione Franco Nuschese, assurto ormai al ruolo di potentissimo influencer della lobby italoamericana, ha cercato di rendere bipartisan le frequentazioni nel suo ristorante, vantando anche ospiti della fazione opposta come Ivanka Trump e il potente inamovibile Segretario al Tesoro (ed ex banchiere in Goldman Sachs), Steve Mnuchin. Luigi Bisignani. Il Tempo.
Nella Sardegna profonda nessuno vive in affitto, sarebbe un disonore, ognuno ha la casa sua e, se non ce l’ha, non si sposa, e fino a poco tempo fa un cubo di mattoni, con sopra le teole, lo si tirava su in una domenica con l’aiuto di parenti e amici e ci si sdebitava dandogli da mangiare e bere per tutta una notte. Luca Goldoni, Viaggio in provincia. Mondadori, 1984.
«Hitler e Goebbels», scrive Trevor Roper, «invitarono il popolo tedesco a distruggere le città e le officine, a far saltare le dighe e i ponti, a sacrificare le ferrovie e tutto il materiale rotabile, e tutto ciò a favore di una leggenda, in nome del crepuscoli degli dei, Hitler chiede sangue a manda le sue ultime truppe al sacrificio: “Le perdite non sembrano mai abbastanza elevate”, egli dice». Louis Pauwels e Jacques Bergier, Il mattino dei maghi. Mondadori, 2008.
Mio padre era medico come mio nonno. In quanto prima di cinque figli, voleva che io stessa prendessi quella direzione. All’inizio ci fu un patto tra noi. Gli dissi che avrei scelto la facoltà di medicina se fossi stata convinta di poter affrontare anche le situazioni più sgradevoli. Perciò un giorno andai ad assistere a un’autopsia. Ne uscii orripilata. Dissi a mio padre che mai avrei potuto curare o squartare dei corpi. Ci restò male. Antonia Arslan, autrice di La masseria delle allodole. (Antonio Gnoli). la Repubblica.
Ho chiesto 11 anni fa a Carlo Verdone: «Sei religioso?». «Sono credente ma mi sconcerta la Chiesa di oggi. Esagera col senso di sofferenza, opponendosi al testamento biologico». «Non ti piace Papa Ratzinger?». «Lo stimo molto ma dice troppi no». Discutemmo un po’ e, per concludere, gli chiesi: «In che cosa consiste la tua religiosità?». «Sento che devo andare al cimitero. I miei morti sono sempre presenti». Uscii con un’idea di Carlo Verdone tutta diversa da quando ero entrato. Giancarlo Perna. la Verità.
Mi ha sempre affascinato chi può appagare i propri desideri senza badare a quello che costano; se il denaro lo segue così docilmente, significa che riconosce in lui il degno padrone. Chi vive nello splendore assomiglia all’Onnipotente, l’assoluto, scodinzolandogli in casa, lo libera della malinconia dei rendiconti. Walter Siti, Exit strategy. Rizzoli. 2014.
Alluvione di Firenze nel 1966. Il direttore di Epoca aveva inviato De Biasi e Del Grande. Presi due giorni di ferie e andai per conto mio. Giunto al Ponte Vecchio, scoprii che i colleghi non erano riusciti ad arrivare. Le uniche immagini del primo giorno furono le mie. Giorgio Lotti, già fotografo di Epoca, 82 anni ( Stefano Lorenzetto). Corsera.
Il giubbotto di pelle nera di Iggy Pop nel 1969, con le borchie d’argento è ancora quello, la maglietta, anch’essa nera, recita «I need more», certo le ferite ci sono, Iggy cammina a fatica: «Ho sempre avuto una gamba più corta dell’altra ma non mi sono mai curato», spiega, eppure il sorriso, mentre ti stringe la mano, è smagliante. Forse non lo conoscete bene ma questo è l’uomo che nel 1969, in pieno sogno hippie, con la sua band, gli Stooges, ha creato una musica che ancora oggi è modernissima e ha influenzato più generazioni a venire: quella punk, quella noise, quella grunge. Iggy Pop della band Stooges. (Luca Valtorta). La Repubblica.
Vennero i pastori di anime, ma amo e frequento solo quelli di corpi. Roberto Gervaso. Il Giornale.