ItaliaOggi, 1 ottobre 2019
In Germania si guadagna bene
Come ogni anno, nelle sei settimane di ferie a Berlino si aprono i cantieri. Si rifà il manto stradale, e si spaccano i marciapiedi per aggiustare le fognature. Nel mio quartiere non c’è quasi strada senza lavori in corso, anche il viale che conduce all’aeroporto è bloccato. Senza contare le ristrutturazioni dei palazzi: si rifà il make-up delle facciate, e si aumentano gli affitti. Baustelle, cioè cantieri, anche sulle autostrade intorno alla metropoli. E ogni anno si garantisce che i lavori termineranno puntuali per il rientro. Ma le vacanze finiscono, si si torna al lavoro, e il caos è programmato. La promessa non viene mai mantenuta. In molti cantieri non si vede nessuno all’opera, e in altri gli operai sono pochi.Leggo nel blog degli italiani a Berlino, la richiesta di informazioni di una signora. A suo marito muratore disoccupato una società tedesca offre tremila euro lordi più l’alloggio. Conviene trasferirsi con i due figli? Gli immancabili «cattivi» la mettono in guardia contro la Germania, ma grazie ai bambini pagherebbero meno tasse e avrebbero diritti a sostanziosi assegni familiari. Perché no invece di soffrire in Italia?
Gli utili nell’immobiliare sono aumentati nell’ultimo anno del 19 % e la bolla sempre temuta dalle Cassandre non esplode. E mancano i lavoratori. I giovani non si vogliono sporcare le mani, lamentano gli anziani del mestiere. Eppure un ragazzo inesperto, un apprendista appena assunto partirebbe da quasi mille euro al mese. Un muratore non qualificato in media guadagna 2.300 euro. Uno specializzato potrebbe mettersi all’asta. Naturalmente è un lavoro duro, e si va in pensione a 63 anni, in anticipo. È un esempio tra tanti. Continuo a leggere che il boom tedesco, alla fine oppure solo rallentato, sia drogato dai bassi salari. Ma i critici continuano a equivocare sui minjobs, i lavori a 450 euro al mese, per non più di 40 ore, ma sono quasi tutti secondi lavori, per studenti o pensionati, per chi vuole arrotondare, una sorta di nero ufficiale. Anche nell’ultimo anno i salari sono aumentati del 3%, l’inflazione si aggira sull?1% e il costo della vita a Berlino o a Monaco, è infe riore a quello di Roma o di Milano.
In media un uomo guadagna 3.460 euro al mese, una donna 3.014. Il divario rimane nonostante riforme e proteste. Ci sono differenze, anche notevoli tra regione e regione: si guadagna di più ad Amburgo, con una media di 3.718 euro, e a seconda dei centri industriali. A Wolsburg dove si trova la VW si arriva a 4.893 euro, a Ingolstadt sede della Audi a 4.890. Èstato il fatale errore dell’Spd, che nella campagna elettorale ha puntato a guadagnare i voti dei proletari, quasi scomparsi. Un operaio alla catena di montaggio,della Bmw o della Mercedes, appartiene alla piccola borghesia. A Görlitz, nella ex Germania Est, si scende a meno della metà,2.272 euro. Il Bundesarbeitsamt, l’ufficio federale del lavoro, spiega l’aumento con il fatto che sempre più sono i lavoratori specializzati, e i diplomati. La media per chi abbia un titolo di studio, supera i 5mila euro al mese. Si intende sempre e per tutti al lordo. Il netto dipende dallo stato familiare, almeno il 20%.
Un insegnante elementare a Berlino guadagna con l’ultimo aumento 500 euro in più, circa 5mila euro lordi al mese. Un Müllmann, un lavoratore ecologico, o uno spazzino, nella metropoli parte da un minimo di 2.300 euro, ma quelli specializzati, alla guida di mezzi complessi, con gli straordinari arriva a poco meno di 4mila al mese, 50mila all’anno. Nella capitale, gli svantaggiati sono i guidatori del bus e del metro: appena 2.300 euro in media, 900 euro in meno di chi guida un treno della S-Bahn, il metro di superficie, che dipende dalla Deutsche Bahn, le ferrovie nazionali. Infatti, nei mesi scorsi hanno proclamato uno sciopero. Anche i tassisti guadagnano poco, in media sui duemila euro, la metà non arriva a 1.500. Molti sono pagati in base alla paga minima oraria, introdotta nel 2015, e che dal primo gennaio è di 9,19 euro. Infatti, sarà difficile che troviate un tassista purosangue, sono quasi tutti stranieri. E se va bene è quanto guadagna il giovane italiano che si arrangia come cameriere in un nostro ristorante o pizzeria, e quelli che conoscono vantano tutti una laurea. Ma non è quella giusta, e pochi conoscono la lingua.