Il Messaggero, 30 settembre 2019
Berlusconi, compleanno senza Francesca
Scaramanticamente non vorrebbe ricevere gli auguri. «È un altro anno di vita in meno», ripete con il sorriso Berlusconi agli amici più stretti ad ogni compleanno. Una battuta certo, ma che cela la brama di essere in qualche modo immortale. Lo definiva così già il suo ex medico, Scapagnini, che gli propinava l’esilir di lunga vita. Ieri il Cavaliere ha spento ottantatré candeline ed è stato festeggiato nella sua villa di Arcore da tutti i suoi figli e dalla nutrita schiera di nipoti. Al pranzo in realtà era assente Francesca Pascale (che ha festeggiato con Berlusconi sabato sera a Villa Gernetto). Un’assenza che fa rumore. Perché si tratta di una ulteriore conferma sostiene chi segue più da vicino le vicende arcoriane – di una rottura ormai consumata della famiglia di Berlusconi con la sua compagna. La Pascale risulta non fosse presente neppure al matrimonio della figlia di Pier Silvio, Lucrezia, celebrato a inizio settembre.
I RUMORS
Anche tra gli amici più intimi del Cavaliere starebbe del resto aumentando il fastidio della Pascale per quelle che verrebbero considerate continue, indebite e maldestre interferenze nella vita di Forza Italia, interferenze che – questa l’argomentazione – aggiungerebbero confusione ad un partito già alle prese con una fase a dir poco complicata.
Il rapporto tra la Pascale, 34 anni da poco compiuti, e la famiglia dell’ex presidente del Consiglio non è mai stato idilliaco – gelido soprattutto con Barbara, Eleonora e Luigi ma ogni qualvolta la fidanzata (da quasi dieci anni) del Cavaliere ha preso qualche posizione politica c’è stata fibrillazione. In questo momento poi la famiglia preferisce viene riferito – che nessuno, ancorché lei che ha giurato amore eterno a Berlusconi (sostenendo che «il più nobile dei sentimenti non necessità di contratti o di vincoli religiosi per esistere»), si intrometta nelle vicende private di villa San Martino.
LE MOSSE
Del resto raccontano che l’ex premier sia molto combattuto. L’obiettivo resta quello di essere centrale. I 25 anni di FI festeggiati a marzo (era presente pure la Pascale) sono stati un traguardo importante, con l’ex premier entrato di forza nella storia (riconoscimento arrivato anche dal premier Conte), ma gli azzurri ora sono alla ricerca della nuova (e per certi versi anche della vecchia) identità. Berlusconi da una parte vorrebbe, stando ai più informati, operare delle scelte, capisce che gli equilibri del centrodestra così come sono rischiano di mettere all’angolo i forzisti; dall’altra vorrebbe aspettare del tempo, far sì che siano magari gli eventi in primis una rottura del governo rosso-giallo a determinare il percorso da intraprendere. Il patto nella coalizione a livello regionale tiene, anche se le spinte autonomiste sul territorio sono sempre più forti e hanno fatto sì per esempio che Berlusconi desse ampia libertà sui referendum promossi dalla Lega sulla legge elettorale.
Ma l’attrazione verso il proporzionale è sempre più forte e con Lega e Fdi non tutto funziona per il meglio. Anzi. La polemica sui «fascisti» innescata proprio dal Cavaliere è solo l’ultimo segnale di un malessere e rappresenta pure la risposta dell’ex premier alla campagna acquisti degli alleati e alle voci di fuoriuscite dal partito.
L’ex premier per ora riflette. E intanto si gode le sue ottantatré candeline. Tra l’affetto dei cari, dei capigruppo e dei vice, dei collaboratori come Giacomoni e di tantissimi parlamentari. E le telefonate, tra gli altri, di Putin, Salvini, Meloni e Monti.