ItaliaOggi, 28 settembre 2019
La Germania potrebbe riprendersi
Ai miei tempi non c’era, ci si accontentava del grafico a candele, a barre, di Fibonacci, della volatilità. Cose cosi. Che economisti, banchieri ed esperti di finanza non fossero da prendere sul serio, ce ne eravamo accorti.All’università insegnavano la razionalità dei mercati. «Il denaro va dove è più remunerato». Sciocchezze. Avidità e paura tengono il banco. Il denaro va dove l’ingordigia lo spinge e scappa da ciò che lo spaventa. Del tipo «compro i bond argentini perché rendono tanto e vendo i titoli tedeschi perchè ne parlano male». Di solito, succede il contrario. Ciò posto, vediamo un indice quasi nuovo. Quello di «sorpresa economica», se ne sentiva la mancanza.
Mentre i rialzisti statunitensi godono di uno scenario incoraggiante di sorprese economiche positive, le loro controparti europee sono bloccate con esattamente il contrario. L’indice di sorpresa economica di Citigroup Inc. per la zona euro, un indicatore del fatto che i dati economici siano migliori o inferiori alle aspettative degli analisti, lunedì scorso è sceso al suo livello più basso da febbraio, dopo una serie di letture deludenti.
Il benchmark europeo Stoxx 600 Index ha avuto una ragionevole correlazione con l’indicatore negli ultimi 12 mesi, suggerendo che le azioni potrebbero essere sotto pressione se i dati economici non iniziano a sorprendere al rialzo. Ulteriori segnali di indebolimento del sentimento sono arrivati martedì, con le aspettative commerciali di questo mese in Germania che sono scese al minimo degli ultimi dieci anni. L’umore tra i dirigenti di fabbrica è stato il motivo principale, con l’Istituto Ifo, che redige il rapporto sui sentimenti, dicendo che l’unica direzione era «al ribasso».
La notizia è un altro colpo alla più grande economia europea dopo che un rapporto di lunedì scorso aveva mostrato che l’attività delle fabbriche si sta riducendo al ritmo più veloce dalle profondità della crisi finanziaria del 2010.
Ma l’economia dipendente dalle esportazioni sta riscuotendo successi su più fronti, e con il benchmark Stoxx 600 Index ancora in rialzo di oltre il 15% fino ad oggi, non sarebbe sorprendente che l’oscurità più profonda si traduca molto presto in profitti. Dai tedeschi abbiamo visto questo e altro, come rapidità di ripresa. Chi, nel 1933, avrebbe scommesso su un paese distrutto guidato da un imbianchino? Nel 1936 erano in testa a tutti. Alle Olimpiadi di Berlino, già c’era la televisione.