ItaliaOggi, 28 settembre 2019
A Vercelli Amazon assume sette profughi come magazzinieri
Tra gli scaffali di Amazon c’è Boubacar Sissoko. Ha 24 anni, è originario del Mali ed è uno dei sette profughi assunti dalla multinazionale statunitense nel centro di distribuzione di Larizzate, alle porte di Vercelli. È lì, tra le risaie piemontesi, che il colosso americano ha avviato un progetto nazionale per favorire l’inserimento lavorativo dei rifugiati provenienti da paesi in guerra e arrivati in Italia come richiedenti asilo.«Nel mio paese, il Mali, la guerra civile va avanti dal 2012», ha spiegato Sissoko, che dopo una breve tappa in Libia è sbarcato a Lampedusa per poi raggiungere Vercelli. «Il mio primo lavoro in Italia è stato il lavapiatti, poi il magazziniere. Niente di fisso. Nessuna certezza. Così, quando ho firmato il contratto con Amazon, ho pensato: adesso ce l’ho fatta davvero».
Il rifugiato maliano, oggi, ha un impiego a tempo indeterminato come operatore di magazzino nel centro di Amazon di Larizzate, dove si occupa di carico e scarico merci insieme con altri sei profughi. Amazon, per avviare il progetto di assunzione dei migranti, ha avviato una collaborazione con Adecco, un’agenzia multinazionale di selezione del personale. «Sin dai primi colloqui, in tutti i candidati abbiamo riscontrato tanta umiltà e voglia di fare e imparare», ha sottolineato Elena Bertaggia, che si occupa di ricercare, valutare e selezionare i candidati all’inserimento in una posizione lavorativa per Adecco. «La nostra è una fondazione privata nata nel 2001 con l’obiettivo di rendere più inclusivo il mondo del lavoro, attraverso un modello a rete che metta in contatto aziende e associazioni, e questa attività ne rappresenta l’essenza principale».
«Questo progetto, in linea con i valori di inclusione e promozione delle diversità propri di Amazon», ha scritto in una nota l’azienda statunitense, «ha permesso ai rifugiati di acquisire esperienza lavorativa e competenze nel loro nuovo paese. Il buon esito di questa iniziativa è stato reso possibile dal contributo delle diverse parti coinvolte in tutte le fasi del progetto, dal momento dell’identificazione dei beneficiari attraverso la Fondazione Adecco per le pari opportunità all’inserimento attraverso Adecco nel sito di Vercelli, compreso l’impegno quotidiano per facilitare l’inserimento dei rifugiati sia sul luogo di lavoro, sia nella vita della comunità fuori dal magazzino».
«Il progetto è stato accolto positivamente dai nostri dipendenti, sin dal primo giorno, dimostrando che la diversità e l’inclusione sono valori chiave tanto per l’azienda quanto per i nostri dipendenti», sono le parole del responsabile delle risorse umane di Amazon a Vercelli, Francesco Ferrari. «Siamo orgogliosi di contribuire all’integrazione sociale dei rifugiati. Questo progetto è stato un successo per loro, per i nostri dipendenti e per la comunità locale. E a partire dal prossimo anno verrà esteso a tutti gli altri centri di distribuzione Amazon in Italia».
Anche il sindaco di Vercelli, Andrea Corsaro, eletto con una coalizione di centrodestra, ha accolto positivamente l’iniziativa di Amazon. «Si tratta di un importante progetto di integrazione sociale», ha detto a TgVercelli. «Avere aziende sul territorio che contribuiscono all’integrazione di persone svantaggiate sicuramente costituisce un notevole contributo per il sistema, fornendo nuove opportunità per chi si trova in difficoltà».