Corriere della Sera, 28 settembre 2019
Biografia di Demi Moore
L’ultima rivelazione è quella di essere stata venduta dalla madre per 500 dollari e di conseguenza violentata, a 15 anni, da un uomo entrato tranquillamente in casa con le chiavi. Ma c’è anche la confessione d’aver fatto sesso a tre per accontentare il giovane marito: «Ho detto sì per farmi accettare e per paura di perderlo». E c’è il racconto del momento drammatico in cui lei, dodicenne, salva la mamma dal suicidio: «Ricordo di aver usato le mie dita, le dita piccole di una bambina, per toglierle dalla bocca le pillole che aveva ingerito». C’è il momento in cui, sedicenne, scopre che suo padre non era suo padre. C’è l’adolescenza in cerca di fortuna fra abuso di alcol e cocaina.
L’autobiografia di Demi Moore, Inside Out, edita da HarperCollins, è finalmente uscita negli Stati Uniti ed è un sollievo, poiché lo stillicidio di anticipazioni seguitava dal 12 settembre, cominciato con un’intervista sul New York Times e una copertina di Harper’s Bazaar, sulla quale Demi posa nuda a 56 anni. Nuda l’avevamo già vista anche con il pancione, anno 1991, su una cover di Vanity Fair Usa che inaugurò un genere assai emulato. La volontà di fare notizia e, in definitiva, di essere amata, c’era già allora. A Demi non bastava essere la star di Ghost, film che nel ’90 era stato campione di incassi nel mondo, lei voleva stupire, imporre tendenze, aprire strade.
È stata la prima diva a reclamare parità di cachet fra attori e attrici e la prima a incassare 12,5 milioni di euro per un film (Striptease). E pazienza se all’aumento salariale corrispondeva un’impennata del tasso erotico, già cominciata con Proposta indecente e Rivelazioni. Demi è stata la prima celebrità a sposare un toyboy, Ashton Kutcher, 15 anni meno di lei. La prima a pentirsene e, poi, la prima a fidanzarsi con un ex della figlia. Era il 2012, lei aveva 50 anni, il ragazzo, Harry Morton, 31, però non tutte le strade mai battute portano in bei posti. Rumer, avuta da Bruce Willis, secondo di tre mariti, smise di parlarle. Non era l’unico motivo, scopriamo adesso. Rumer si era allontanata già quando la madre aveva avuto un collasso per aver fumato cannabis e inalato ossido di azoto. Le sorelle Scout e Tallulah si erano defilate prima ancora, tutte stufe dell’altalena di depressione, alcolismo, droghe e periodi di rehab in cui la mamma si dibatteva, specie da quando aveva perso la bimba che aspettava da Ashton.
Era al sesto mese di gravidanza, rivela adesso, voleva chiamarla Chaplin Ray, e dopo aveva ripreso a bere, incolpandosi dell’aborto. Poi, era diventata dipendente dagli psicofarmaci, quindi aveva scoperto che Ashton l’aveva tradita due volte. Lui (attualmente sposato con l’attrice Mila Kunis) ha risposto su Twitter in modo singolare: «Avevo scritto un tweet molto crudele, poi ho guardato mio figlio, mia figlia, mia moglie e l’ho cancellato». Segue un secondo tweet, corredato di numero di cellulare: «Per sapere la verità scrivetemi». Inutile farlo. Il numero, in realtà, dà accesso a un social di sua proprietà: Ashton se n’è approfittato per fare pubblicità al suo nuovo business.
Nella ridda di rivelazioni, le reazioni sono imprevedibili e anche ridicole. C’è Demi che confessa di sentirsi in colpa per aver ferito i sentimenti dell’attore Jon Cryer, col quale ebbe un flirt quando lui aveva 19 anni e lei 21, e dice: «Sono stata insensibile perché con me lui aveva perso la verginità». E Cryer cinguetta via social «tranquilla, hai poco da starci male, avevo già perso la virginità al liceo». Il risultato è che, se Demi ha scritto un’autobiografia per essere amata per quel che è, rischia semmai di essere compatita. Negli ultimi anni, racconta, ha affrontato un percorso di riabilitazione post traumatica e di disintossicazione dalle dipendenze e ha recuperato il rapporto con le figlie. Però nell’eccesso di anticipazioni drammatiche e lacrimevoli, la serenità tanto faticosamente conquistata non fa notizia.