la Repubblica, 28 settembre 2019
Il bambino Potito ha manifestato da solo
VANITYX
La crisi climatica è, per amaro paradosso, la benvenuta, perché rende visibile a tutti, e quasi facile da capire, la spessa questione dell’ecologia, che è invece un bel groviglio di azioni e reazioni. Il bambino Potito, che ieri mattina ha manifestato da solo, con il suo bel sorriso, nel borgo pugliese di Stornarella, sicuramente niente sa della drammatica contraddizione tra le regole del profitto e quelle della natura, tra i tempi frenetici della produzione umana e quelli necessari a mantenere in salute i campi e le acque, e a rinnovare le risorse. Niente sa della perduta (o forse mai praticata) visione olistica del Pianeta che sola consentirebbe all’uomo di sentirsene davvero parte, invece di bastonarlo come si fa con i muli quando non si è capaci di governare i muli. Non sa, però capisce, intuisce. Capisce, intuisce (e con lui capiscono e intuiscono decine di milioni di ragazzi) che qualcosa si è rotto, nell’equilibrio tra gli uomini e la Terra. Che bisogna prima di tutto cominciare a dirlo forte e chiaro, che qualcosa si è rotto, anche se si dispone solamente di un goffo cartello e di una delle prime vere emozioni da adulto, che è scendere in piazza e sentirsi un cittadino. Sa anche, ne sono sicuro, che l’avido e lo stupido stanno diventando ruoli coincidenti. Che all’avido/stupido si affiancano poteri politici avido/stupidi, alla Bolsonaro e alla Trump, convinti che la cosiddetta questione climatica sia solamente un pretesto per fermare l’economia e mortificare la società. È vero il contrario, e toccherà proprio ai Potito mettere i Bolsonaro e i Trump nelle condizioni di non nuocere. E lo faranno.