ItaliaOggi, 26 settembre 2019
Periscopio
Ciak, silenzio: si rigira. Uffa News. Dino Basili.Incontro al Cairo giovani ragazze-gatto, piene di riso e di segreti sussurrati all’orecchio. Gabriele Matzneff, Elie et Phaeton. La Table ronde, 1991.
Ho come la sensazione di un muro dentro la testa. Le parole ci sono ma devono arrampicarsi sul muro e scavalcarlo. A volte non ce la fanno a salire e poi a scendere. Lando Buzzanca (Antonio Gnoli). la Repubblica.
Per Silvio Berlusconi è oggi fondamentale salvare il suo impero da intemerate incursioni grilline, così come, per Conte, ex Avvocato degli italiani, è imperativo resistere alle imboscate parlamentari, aggrappandosi alla prima ciambella di salvataggio recuperata in mare, di qualsiasi colore e genere essa sia e a qualsiasi prezzo. Resistere, resistere, resistere è ormai il suo mantra. Luigi Bisignani. Il Tempo.
Si dice che dal governo il Pd potrà correggere alcuni provvedimenti, a partire dai decreti Sicurezza. Ma mettere delle pezze non ha niente a che vedere con governare in un momento così difficile: il Paese sarà in recessione, in una crisi profonda, non è un Paese che tu governi non avendo niente in comune tra alleati e detestandosi. Chi governa viene punito anche se coeso e unito, figuriamoci. Mettiamo le premesse perché poi arrivi Salvini o qualcun altro. Carlo Calenda, eurodeputato, ex Pd (Veronica Passeri). Quotidiano nazionale. Qn.
Lei si è sentita «offesa e discriminata». Lui ha minimizzato e ha chiesto scusa. A scatenare il caso in consiglio comunale a Udine è stato un messaggio WhatsApp inviato all’inizio della seduta da un consigliere di Forza Italia a una collega del Pd. «Guarda che con le spalle scoperte, da dietro la sedia, sembra che tu sia nuda. Mi distrai alquanto». Ecco quello che Giovanni Govetto ha scritto a Sara Rosso. Lei ha letto, ci ha riflettuto sopra e poi ha chiesto la parola. Messaggero Veneto.
Dal nonno Rocco e dal padre sir Charles, emigrato nel Regno Unito dalla Ciociaria, Rocco Forte jr ereditò 800 hotel, mille ristoranti e quasi 100 mila dipendenti. Nel 1996 perse tutto per un’opa ostile. «Il lusso non morirà mai», dice della sua nuova catena alberghiera. In Sicilia, al Verdura resort ha aggiunto ora il mitico Villa Igiea di Palermo. Bedda Matri, più audace del padre. Stefano Lorenzetto. Arbiter.
I progressisti, riverniciati, sono oggi liberal e dettano la moda. Quando erano la sinistra, abbracciavano il socialcomunismo. Una ricetta sbagliata, spesso criminale, ma i progressisti, come dice il nome, volevano una società dell’avvenire. Niente sfruttamento dell’uomo sull’uomo, del ricco sul povero, del maschio sulla donna. Ora che sono liberal se ne impipano delle masse e si battono per capricci e capriccetti della nostra svolazzante società individualista. Così, rimangiandosi il passato, si schierano con i prepotenti che si tolgono le voglie a spese dei deboli. Prendiamo la pratica dell’utero in affitto rimessa in voga dai vezzeggiatissimi gay, beniamini dei liberal che li affiancano per ottenerne la legalizzazione. Giancarlo Perna. LaVerità.
La debolezza del governo Pd-M5s è tale che nessuna retorica sulla centralità del Parlamento, nessuna lezioncina sulle regole della democrazia rappresentativa ecc. sono in grado di coprire: il Pd è il partito sconfitto alle ultime politiche e i 5 Stelle verrebbero massacrati se si andasse oggi al voto. Soltanto uno straordinario segno di consapevolezza politica, critica e autocritica, soltanto una compagine governativa di assoluta autorevolezza, coesa intorno a un programma di riforme di sistema, potrebbero forse riuscire a convincere l’opinione pubblica che si intende sul serio aprire una fase politica nuova e non si tratta di salvare in extremis e pro tempore un naufragante ceto politico. Massimo Cacciari, filosofo. L’Espresso.
Zhou Enlai nel 1973. Una volta ammesso nel Palazzo del Popolo di Pechino, scoprii che lo potevo ritrarre solo su fondo nero, con il profilo rivolto a sinistra: doveva guardare verso il futuro. D’improvviso un collaboratore gli chiese qualcosa e il primo ministro cinese si girò per una frazione di secondo in quella direzione. È diventata la foto più stampata al mondo, oltre 100 milioni di copie. Giorgio Lotti, già fotografo di Epoca, 82 anni (Stefano Lorenzetto). Corsera.
Goethe, assistendo a una messa in San Pietro, sentì risvegliarsi in lui il «peccato originale di ogni protestante». Non riusciva a prendere sul serio la religiosità cattolica, considerava gli italiani inclini alla pigrizia e all’inganno, in un epigramma veneziano lamenta che in Italia si cercano invano tracce di «onestà tedesca». Non è un caso che del suo famoso viaggio non gli rimase una sola amicizia italiana duratura. Klaus Bergdolt, storico, già direttore del Centro di studi tedeschi di Venezia. il venerdì, la Repubblica.
Arrivai all’ambasciata italiana a Parigi in un momento cruciale: Maggio ’68. All’inizio guardai la rivolta con gli occhi del conservatore. Poi passai una notte nel Quartiere latino, con mia moglie, e cominciai a guardarli con simpatia. Era una ribellione che sarebbe piaciuta a D’Annunzio. Sergio Romano, ex ambasciatore italiano, saggista di politica estera (Aldo Cazzullo). Corsera.
Ho scritto il mio saggio Il futuro del mondo perché avevo voglia di andare a trovare i miei bauli dove nascondevo gli scritti. Ero un giovane studioso e volevo raccontare storie: ma uno scienziato non poteva dire «scrivo racconti», era patologico. Ora rivelo quello che non ho detto fino a oggi: ho avuto un po’ di pudore a farlo» e affronto la crisi dei giovani. Vittorino Andreoli, psichiatra (Alessandro Belardetti). Quotidiano Nazionale. Qn.
«Ci rendiamo omaggio da vivi: non abbiamo figli, quando moriremo nessuno lo farà». Singolare storia di una coppia di 70enni di Trausella, frazione di Valchiusa: portano fiori freschi davanti ai propri loculi. Sui quali ci sono i loro nomi e le foto, ma naturalmente sono vuoti. La Sentinella del Canavese.
Chi si avventura di notte a fare le regie sepolture è Giovanni da Cantalupo dell’ordine dei monaci Benedetti Cassianesi. Un uomo minuto, col collo segnato dagli anni e dalle tribolazioni. Ha occhi arrossati, labbra screpolate che si muovono in un ininterrotto bisbiglio. Pupi Avati, I cavalieri che fecero l’impresa. Mondadori, 2000.
Una farfalla gialla era rimasta appesa per un istante al cannocchiale militare panoramico del soldato tedesco puntato sui russi e poi si era lasciata cadere fiduciosamente sulla sua mano che era pronta sul grilletto. Günter Hofé, Neve rossa. Baldini e Castoldi, 1965.
In casa comanda mia moglie. Fuori, spadroneggia. Roberto Gervaso. Il Messaggero.