ItaliaOggi, 26 settembre 2019
Il Cairo come Hong Kong In piazza contro al-Sisi
Il Cairo come Hong Kong. Da qualche giorno centinaia di egiziani scendono nelle strade e piazze della capitale per gridare la loro collera contro il presidente al-Sisi. Una cosa mai vista dai tempi della Primavera araba, nel 2011. E il segno di un malcoltento che va crescendo anno dopo anno, tanto sorprendente quanto preoccupante. Le immagini diffuse dai social media riportano l’ampiezza della rivolta contro il presidente egiziano, al potere da sei anni. E anche le città di provincia, una dopo l’altra, si stanno risvegliando. In sei anni l’ex militare ha costruito le basi del suo potere su una repressione feroce. I raduni sono vietati, i giornalisti sotto sorveglianza e gli oppositori sistematicamente rintracciati e incarcerati. Le associazioni per la difesa dei diritti dell’uomo stimano almeno in 60 mila le persone imprigionate per aver criticato il regime.L’uomo che ha dato fuoco alle polveri si chiama Mohamed Alì, un imprenditore del settore edile, oggi in esilio in Spagna. In una serie di video pubblicati sui social, l’uomo denuncia i progetti faraonici del presidente (palazzi, hotel di lusso, residenze estive), mentre il tenore di vita dei suoi connazionali precipita sempre di più. Incoraggiati dai suoi appelli a manifestare, gli egiziani hanno finito per sfidare la paura.