La Stampa, 26 settembre 2019
L’Iran è pronto a negoziare, ma senza sanzioni
L’Iran non è disposto a negoziare sotto il peso delle sanzioni, ma è aperto a discutere «piccole modifiche» all’accordo nucleare, se le misure economiche verranno tolte. Questo è il messaggio che il presidente Rohani ha lanciato ieri all’Assemblea Generale dell’Onu, aprendo uno spiraglio per la possibile soluzione della crisi. Ora si tratta di vedere se gli Usa lo giudicheranno sufficiente a tentare la trattativa. La Francia ha cercato di mediare ai margini dell’Assemblea, per organizzare un incontro fra i presidenti Trump, Rohani e Macron. Il tentativo però è fallito.
Durante il suo discorso all’Onu, il leader di Teheran ha accusato gli Usa di «spietato terrorismo economico». Rohani poi ha bocciato l’approccio strategico degli americani: «Ci invitano a negoziare, ma sono loro che scappano dal trattato. La nostra risposta alle trattative sotto sanzioni è no». Poco prima però, parlando con i giornalisti, Rohani aveva aperto uno spiraglio: «Io sarei aperto a discutere piccoli cambi o emendamenti all’accordo nucleare, se le sanzioni fossero tolte».
La proposta francese
Nelle settimane scorse la Francia aveva proposto di aprire una linea di credito per 15 miliardi di dollari all’Iran, in modo da allentare la stretta al collo dell’economia che sta collassando. In cambio, Teheran sarebbe tornata a sedersi al tavolo della trattativa. Trump all’inizio si era mostrato disponibile, ma l’attacco contro la raffineria saudita di Abqaiq ha bloccato tutto. Gli stessi membri Ue dell’accordo Jcpoa, Francia, Germania e Gran Bretagna, hanno pubblicato nei giorni scorsi un comunicato in cui confermano la responsabilità dell’Iran nell’azione di Abqaiq, e chiedono di riaprire la discussione sull’accordo per allargarlo.
Ieri mattina i membri rimasti nel Jcpoa, cioè Cina, Russia, Francia, Germania e Gran Bretagna si sono incontrati a New York, confermando la volontà di applicare l’intesa. Federica Mogherini, Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea e presidente della riunione, ha ribadito che «noi continueremo a lavorare insieme per preservare l’accordo», pur apprezzando «gli sforzi fatti per aprire canali di dialogo». Nelle stesse ore Pompeo parlava alla riunione di United Against Nuclear Iran, annunciando nuove sanzioni contro Teheran. La situazione quindi sembra bloccata, perché l’Iran non è disposto ad iniziare il negoziato senza un alleggerimento delle sanzioni, mentre gli Usa non sono disposti ad alleggerirle se prima l’Iran non accetterà di negoziare.