Corriere della Sera, 26 settembre 2019
Thomas Cook, un buco da 300 milioni per l’Italia
VANITYXOMA Agosto, settembre e ottobre. Tre mesi di incasso perduti che sarà quasi impossibile recuperare. Nel gorgo di Thomas Cook sono finiti anche hotel e alberghi italiani che lavorando con il gruppo inglese non hanno ricevuto il saldo delle prenotazioni di camere e pacchetti di soggiorno. Il tour operator, una volta incassati i soldi dai clienti, pagava gli alberghi a 30 giorni, gli ultimi pagamenti sono stati effettuati alla fine di agosto per saldare le prenotazioni del mese di luglio. Poi più nulla. Le strutture più colpite sono quelle nelle località di mare nelle regioni del sud, ma anche in Toscana, Liguria e Lombardia (per il turismo sui laghi). La dimensione esatta del danno non è chiara ma Federalberghi, associazione a cui in Italia fanno capo 27 mila hotel su un totale di 33 mila, ha già effettuato una ricognizione su una vicenda che si configura come una mina per i conti del settore. Il fallimento di Thomas Cook, del resto, si è ingoiato tutti gli incassi per le prenotazioni dei clienti inglesi e, soprattutto, dei turisti tedeschi che hanno prenotato un vacanza in Italia attraverso la controllata del tour operator in Germania. «In queste ore – spiega Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi – stiamo raccogliendo i dati e dalla prima radiografia il buco è già oltre i 100 milioni di euro, perciò è probabile che il calcolo finale porti la cifra vicino ai 300 milioni». Una botta che rischia di mettere in ginocchio le strutture più piccole e gli alberghi a conduzione familiare. «Il danno è intuibile. Thomas Cook pagava in media a 30 giorni, significa che dopo il saldo per il mese di luglio sono rimasti in sospeso agosto e i primi venti giorni di settembre, ma andranno perdute anche le prenotazioni residue di questo mese e quelle di ottobre». Per alcuni hotel rischia di tradursi in perdite di oltre il 70% del giro di affari annuo. In Turchia, dove il default di Thomas Cook ha travolto il settore del turismo, il governo ha già annunciato misure fiscali in favore delle imprese danneggiate. In Italia a occuparsene spetta a Lorenza Bonaccorsi, neo sottosegretario con delega al Turismo. «È un po’ prematuro, non sappiamo ancora quante aziende e in che misura sono state colpite. Ma l’intento è di mettere in campo una serie di misure e stimoli fiscali per supportare il settore», dice Bonaccorsi.