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 2019  settembre 25 Mercoledì calendario

CHE FONDAZIONE SAREBBE SENZA FONDI? - LO STUDIO DELL'AVVOCATO BIANCHI, A CAPO DELLA FONDAZIONE DI RENZI, RICEVETTE 2 MILIONI DI EURO IN PARCELLE DAL REUCCIO DELLE AUTOSTRADE CARLO TOTO. DI QUESTI 750MILA ANDARONO DIRETTAMENTE ALL'AVVOCATO, CHE NE GIRÒ 200MILA (QUESTA LA CIFRA ESATTA) ALLA FONDAZIONE. ''CHE POI ME NE RESTITUÌ 190MILA''. MA COME? È UNA FONDAZIONE O UN CONTO IN BANCA? -

Soldi alla Fondazione Open ma anche al comitato per il Sì al referendum costituzionale del 2016. Nell' inchiesta della Procura di Firenze che coinvolge l' avvocato Alberto Bianchi, l' ex presidente della «cassaforte» renziana, spunta anche un finanziamento di 200 mila euro al comitato per il referendum voluto da Matteo Renzi. Nel mirino degli inquirenti è finito l' incarico affidato a Bianchi nel 2016 dal colosso dell' edilizia Toto Costruzioni per un accordo transattivo con la società Autostrade. Un contenzioso da 75 milioni di euro.

La parcella dello studio era di circa due milioni: Bianchi incassò 750 mila euro lordi che corrispondono a 400 netti. Di questa cifra, 200 mila euro furono versati a Open, la Fondazione presieduta da Bianchi e nata per finanziare la scalata politica di Renzi da sindaco di Firenze a presidente del Consiglio. Duecento mila euro, hanno accertato le indagini, sono invece finiti al comitato che sosteneva la riforma costituzionale proposta da Renzi.

«Più o meno un anno dopo Open ne ha restituiti 190. Bisognava ripianare i debiti della Fondazione», è la versione fornita ufficialmente da Bianchi. Su questi passaggi di denaro la Procura di Firenze sta cercando di fare luce. Bianchi è indagato per traffico di influenze ma l' obiettivo degli inquirenti è di verificare se si possa configurare l' ipotesi di finanziamento illecito.

Tutto il materiale sequestrato nella lunga perquisizione avvenuta il 16 settembre scorso nello studio dell' avvocato Bianchi alla presenza del procuratore aggiunto Luca Turco e del pm Antonino Nastasi che hanno coordinato le indagini è adesso al vaglio degli investigatori. Sono stati portati via i bilanci di Open e la lunga lista dei finanziatori.

Open era nata nel 2012 a Firenze con il nome di Big Bang ed era diventata il contenitore per ricevere donazioni da parte di finanziatori privati, legando il suo nome soprattutto alle convention della Leopolda, dove ha avuto inizio la «rottamazione» di Renzi. Nel 2018 , dopo sette edizioni della Leopolda, Open ha chiuso i battenti ma in tutti questi anni ha raccolto circa 6,7 milioni di euro. Questa mattina l' avvocato Nino D' Avirro, difensore di Bianchi, presenterà ricorso al tribunale del Riesame per chiedere l' annullamento dei sequestri.