ItaliaOggi, 25 settembre 2019
Diritto & Rovescio
L’inverno scorso due leader non da poco del M5s hanno raccontato in parlamento, nelle trasmissioni tv senza contraddittorio (cioè i Tg) e sugli altri media di ogni tipo che nessuno stava scavando niente, né dalla parte italiana né da quella francese del traforo del Frejus, per cui, in caso di sospensione dei lavori, non ci sarebbero state penali da pagare o investimenti da gettare nel vuoto. Di Maio diceva: «La Francia non ha ancora scavato un centimetro del tunnel della Tav». E Di Battista aggiungeva, perentorio: «Non esiste alcun cantiere della Tav, in Italia come in Francia, dove ormai ci hanno rinunciato». Ieri invece è stato festeggiato lo scavo completo dei primi 9 km francesi. Lo scavo era iniziato il 22 luglio 2016 con una fresa che avanzava alla velocità di 15-20 metri il giorno. Queste balle sono tollerabili? Fanno pendere la scelta da un parte o dall’altra. È come se un droghiere alterasse la sua bilancia. Non a caso, se scoperto, viene multato. Agli M5s invece, anche se scoperti, non succede nulla.