ItaliaOggi, 24 settembre 2019
Periscopio
Trilussa: «In ogni nuvoletta è pronta una saetta». Uffa News. Dino Basili.Per la distanza dalla stazione all’albergo c’è una unità di misura: il tassametro. Heinrich Böll, Opinioni di un clown. Mondadori, 1965.
Sotto l’etichetta della «difesa della Costituzione» i Democratici sono diventati infatti il vero partito delle élite della penisola, quello che ne raccoglie in misura maggiore il consenso elettorale (basta vedere come votano i quartieri bene delle grandi città). Ernesto Galli della Loggia, storico. Corsera.
Non è vero che avendo aperto una trattativa con i Cinquestelle si è fermato l’ascesa della Lega. Quello che ha perso la Lega lo ha ripreso Fratelli d’Italia e quindi la somma della destra è in lieve aumento. Il Pd, invece, ha fatto risuscitare i Cinquestelle che lo hanno ri-superato. Quello che si sta facendo è una roba che nessun elettore capisce, è stata dettata dalla paura di andare al voto e giustificata dicendo che non potremo mai vincere. Carlo Calenda, eurodeputato, ex Pd (Veronica Passeri). Quotidiano nazionale. Qn.
Una cosa si può fare subito per iniziare a riformare la magistratura, togliendo ai magistrati un assurdo privilegio: il progresso automatico nella carriera e nello stipendio, senza mai sottoporsi per 40 anni a una prova di idoneità, né al vaglio gerarchico o di qualsivoglia giuria. Formidabile incentivo per i pigri, certezza di impunità per i disonesti, convinzione di intoccabilità per tutti. Giancarlo Perna, la Verità.
Per 19 anni il mondo è stato zitto quando Gerusalemme Est si è trovata sotto il controllo giordano, quando vi si assassinavano gli abitanti ebrei, quando gli ebrei si vedevano rifiutare l’accesso ai loro luoghi santi. Perché allora ci sono queste vibranti preoccupazioni adesso che Gerusalemme, sotto il controllo israeliano, è aperta a tutte le religioni? È perché Gerusalemme è adesso in mani ebree? Gabriele Matzneff, Elie et Phaeton. La Table ronde, 1991.
L’uniformazione dei trattamenti pensionistici, idea lodevole in teoria, conta dei detrattori in tutte le categorie della popolazione. Ciascuno infatti dice che perde qualche cosa. Il governo francese sente che, anche per lui, c’è qualche cosa da perdere. Ed è per questo che procrastina, zigzaga e moltiplica la consultazioni a tutti i livelli. Il movimento dei gilet gialli ha agito da sirena d’allarme. Il governo di Parigi ha le orecchie alzate. Yves Thrèard. Le Figaro.
Creare nuovo lavoro significherebbe anche rallentare o bloccare la fuga dei cervelli. Ma anche questo non sappiamo farlo. Il che vuol dire che noi stiamo male ma i nostri figli staranno peggio. E non sono figli ignoranti o fannulloni, quelli che se ne vanno trovano accoglienza all’estero perché hanno studiato e sono bravi... l’estero li esamina, li seleziona e li premia. Ferdinando Camon. L’Arena.
Frequentai Karl Jaspers a Basilea. Fu lui che mi avviò alla psicopatologia. E Mario Trevi, con cui feci il percorso psicoanalitico. Oggi l’analisi non è più possibile. L’ultimo che ho accompagnato per cinque anni è stato il regista Luca Ronconi. Ma solo perché lì c’era un uomo. Capace di riflettere, incuriosito dalla sua vita. Non ho mai smesso di ricevere. La gente mi chiede di risolvergli i problemi. Invece la psicoanalisi è conoscenza di sé: sapere chi sei, è meglio che vivere a tua insaputa. Quanto al dolore, non lo puoi cancellare con i farmaci. Umberto Galimberti (Stefano Lorenzetto). Corsera.
Dopo quattro anni di trionfi indimenticabili, raddoppio delle vendite, all’improvviso non ne potevo più. Avevo voglia di aria fresca. Mi dimisi perciò dal Giornale. La sera in cui, terminato il lavoro, svolto con la solita cura, raccattai le mie cianfrusaglie e mi tolsi dai piedi, percorsi il corridoio che portava all’ascensore a passo lento. Nessun collega, non uno, si affacciò dal proprio ufficio per salutarmi. Mi congedai in un silenzio cimiteriale. Giunto in portineria scoprii che non avevo più la macchina con l’autista che di norma mi portava al ristorante o a casa. Non c’era un cane che mi degnasse di una stretta di mano. Il portiere, impietosito, chiamò un taxi, e mi porse un mazzo di rose rosse che uno sconosciuto o una sconosciuta (non l’ho mai saputo) mi aveva fatto recapitare. Salii sull’auto. Il mio umore era quello di un soldato costretto alla resa. Vittorio Feltri. Libero.
La forma più grande di male consiste non nel compiere il male per una qualche utilità, per guadagnarci qualcosa a danno degli altri, ma solo per il piacere di mettere in atto azioni malvagie. Io stesso ne sono stato vittima. Penso spesso a quei ragazzini che si comportano da bulli, che fanno del male ai più deboli, ai barboni, agli animali, agli omosessuali, alla cosa pubblica. Pupi Avati, regista (Davide Milani). Quotidiano nazionale, Qn.
Feci tre anni di scuola di recitazione, una scuola americana che da anni non c’è più. Proprio gli americani stavano preparando il film Ben-Hur riuscii a farmi prendere per una particina. Interpretavo il ruolo di uno schiavo e dovevo chiedere da bere a Charlton Heston. Furono 4 giorni di lavorazione a 15 mila lire a giornata. Mi sembrava di essere diventato ricco. Lando Buzzanca (Antonio Gnoli). la Repubblica.
La diversità suscita tenerezza e ammirazione quando riguarda una specie diversa dalla propria. Ma la zebra a pois vive tra i suoi simili. Il branco la tratterà con curiosità o diffidenza? Sui siti della savana ci sarà chi la prenderà in giro e la farà sentire sbagliata? Ignoro come funzioni tra i quadrupedi, ma ho una certa esperienza di bipedi: la differenza può essere una benedizione o una dannazione. Una benedizione se sei Federer e maneggi la racchetta come Matisse il pennello. Una maledizione se sei troppo grasso o troppo basso, se hai una cicatrice sulla pelle o sul cuore che non riesci a nascondere, se hai gusti difformi da quelli della maggioranza rumorosa. Le minoranze che saltano all’occhio sono esposte al pregiudizio dei bulli e degli ottusi. Massimo Gramellini. Corsera.
Seneca diceva: «Ho conosciuto un grande poeta che poi, però, s’è messo a fare il politico e così ha rovinato sia la politica che la poesia». Brunello Cucinelli. Corsera.
Non credo al peccato della carne, non esco a convincermi che un uomo e una donna, liberi da legami liberamente contrattati, abbracciandosi sullo stesso letto compiano del male. Vitaliano Brancati, Paolo il caldo. Bompiani, 1956.
Convinto che il denaro sia lo sterco del demonio è finito in miseria. Mirko Molteni.
La guerra è la peggiore delle nefandezze. Eppure chi la vince diventa un eroe. Roberto Gervaso. Il Giornale.