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 2019  settembre 24 Martedì calendario

Il problema umano alla Ferrari

SINGAPORE È fuggito dalla calura asiatica con una promessa: «Tornerò più forte di prima, andiamoci a prendere un’altra doppietta in Russia». A posizioni invertite naturalmente: c’è questo pensiero fisso nella testa di Charles Leclerc dopo la vittoria di Vettel e quella strategia che gli ha lasciato il broncio e la voglia di rivalsa.
Sono parole che tutto il popolo ferrarista vuole sentire, a cominciare dal team principal Mattia Binotto. La rivalità interna aiuta a crescere, è uno stimolo e un banco di prova per la prossima stagione. Perché adesso con distacchi così ampi dalla vetta puoi permetterti il lusso del «liberi tutti», ma se nel 2020 la coppia litigiosa avrà a disposizione una macchina da vertice allora toccherà scegliere su chi puntare. Dopo aver ribaltato la partita tecnica con aggiornamenti che hanno trasformato una macchina lenta e goffa sulle curve in imprendibile, Binotto sta amministrando bene anche il capitale umano.
I suoi modi calmi ma decisissimi in questa fase sembrano funzionare: i piloti brontolano, minacciano cataclismi, tengono il muso, lui in pubblico risponde con diplomazia e stempera, mentre in privato fa valere la ragione di Stato, alzando la voce quando serve. Le diverse correnti possono contribuire al bene comune, ma ci vogliono idee e una guida forte per scongiurare il rischio dell’ingovernabilità. Se dopo Monza andava consolato Sebastian per il torto subìto e poi perdonato Charles per la vittoria ottenuta nonostante quell’atteggiamento un po’ furbo (non dare la scia sfruttando il caos delle qualifiche al rallentatore), adesso la situazione si è rovesciata e va convinto Charles che non ha perso per una mossa decisa a tavolino.
Quali scorie lascerà quest’ultimo episodio in un box già diviso da un muro invisibile? La spaccatura fra le due fazioni è evidente, nella squadra di Leclerc c’era la convinzione che con la terza vittoria il ragazzino avrebbe demolito il capitano. Ma il colpo del k.o. non è arrivato, e anzi Seb, aiutato dalla tattica favorevole, si è rialzato e ha dimostrato di saper reagire proprio nel momento più duro della sua carriera. Ci saranno altre frizioni, cresceranno proporzionalmente al livello della macchina perché a nessuno piace stare dietro. L’importante è che restino dietro argentati e blu: la crescita della Ferrari negli ultimi due mesi è stata impressionante.
Per Leclerc e per Vettel non può esserci occasione migliore di un altro esame importante questo weekend a Sochi. Serve un carico aerodinamico medio, è un tracciato particolarmente impegnativo per le gomme con un lungo rettilineo che può aiutare. Bisogna trovare un compromesso fra anteriore e posteriore per avere le gomme davanti calde ed evitare di surriscaldare quelle dietro. Se le medicine introdotte a Singapore si riveleranno miracolose anche lì, sarebbe davvero una Ferrari senza confini.