Corriere della Sera, 22 settembre 2019
I soldi in banca degli italiani
VANITYX
La liquidità in banca? È il simbolo dell’incertezza. Inizia così l’analisi di Ferruccio de Bortoli su l’Economia in edicola gratis domani con il Corriere della sera. Un terzo delle ricchezze private nel nostro Paese, ma anche in Europa, resta liquido, fa notare de Bortoli, malgrado i rendimenti sotto zero. Colpa dell’instabilità e di un retaggio del passato, quando la pensione pubblica garantiva il futuro e non era così necessario investire. Il denaro «gratis» dovrebbe far esplodere i prestiti per imprese e famiglie. Invece banche e privati vivono con il freno a mano tirato. Mancano le idee o il coraggio? Ci sono 1.404 miliardi sui conti delle famiglie italiane, non è mai esistito un periodo così favorevole per chiedere un finanziamento. Se non si investe ora, quando si farà? Qualche risposta la si può trovare nella sezioni Patrimoni, una bussola per capire come impiegare nel modo più efficiente tre piccoli capitali (da mille, 10 mila o 50 mila euro). Immaginando di conservarli oppure di puntare a un rendimento: la diversificazione si può fare, anche con disponibilità ridotte. Una guida tra fondi indice e altri strumenti.
Uno dei fattori che ostacolano il coraggio negli investimenti è il sistema fiscale italiano. Il 60% delle tasse sul lavoro è previdenziale. Se si tagliassero del 15% i versamenti per chi è nato dal 2010 gli effetti sui conti pubblici sarebbero graduali. La concezione tardo ottocentesca dei ragazzi che pagano per gli anziani non funziona se su tre italiani solo uno lavora. Allo stesso tempo è lecito chiedersi se una riforma fiscale si può fare sul serio. Un intervento una tantum su aliquote e cuneo costa molto e farebbe rimpiangere i sogni legati alla flat tax, senza produrre effettivi risultati. Ma un piano di intervento strutturale sulle imposte delle persone fisiche potrebbe essere adottato in quattro tappe, quanto le Finanziarie che mancano alla fine della legislatura. Con benefici duraturi. Sostituire detrazioni decrescenti e assegni familiari con un minimo esente fisso per tutti a base familiare e ridurre le prime tre aliquote potrebbe essere un primo passo.