il Fatto Quotidiano, 20 settembre 2019
Gianni Ippoliti ha girato un fanta-thriller su Mark Caltagirone
Mark Caltagirone non è un ologramma, un Golem o una supposizione. Mark Caltagirone esiste e a dargli un volto è Gianni Ippoliti: “Oramai Massimo Di Carlo ci si sente davvero”.
Massimo Di Carlo è un romano, scelto dal giornalista, e protagonista del fanta-thriller pensato, ideato e girato da Ippoliti stesso. E presentato ieri a Roma dopo la diffida dei legali di Pamela Prati che ne ha bloccato la proiezione al Festival di Maratea, con l’accusa di “ledere la dignità della signora”.
Come le è venuto in mente?
Dopo sette mesi di interrogativi mi sembrava giusto mettere in fila un po’ di notizie.
Inevitabile.
Vent’anni fa avevo un programma su Rai3, Spazio Ippoliti, in cui portavo in scena alcuni fatti di attualità, quindi per me nulla di nuovo; e poi io non agisco, ma reagisco al vuoto estivo di comunicazione.
Cioè?
Dopo mesi di Caltagirone, a luglio e agosto c’è stato il silenzio, e io l’ho riempito, e secondo me non è tutto falso.
Cosa?
L’ispirazione è quasi sempre agganciata alla realtà, e le tre protagoniste avranno tratto spunto da qualcuno o qualcosa.
E Massimo Di Carlo?
Oramai lo fermano e lo chiamano Mark.
Lui contento?
È uguale alla descrizione offerta dalla Prati: ha 54 anni, è un imprenditore e ha due figli.
Ha mai conosciuto la Prati?
Tanti anni fa, quando è arrivata a Roma appena maggiorenne: con un’amica è andata a vivere da una persona che conoscevo bene.
E poi?
L’ho rivista nel 1991 e per caso: tutti e due ci dirigevamo su auto differenti al Gran Galà della televisione, quando l’ho riconosciuta, sofferente e pallida.
Era stata lasciata da un altro Caltagirone?
No, si contorceva sul sedile per un blocco allo stomaco: sono intervenuto.
Medicine?
Niente di chimico, sono un pranoterapeuta, mi è bastato poggiarle per trenta secondi la mano sulla pancia. Tutto passato.
Girerà anche un seguito del fanta-thriller?
In realtà devo ancora concludere questo.
Ancora?
Ci sono novità continue, aggiornamenti da apportare, mica è una storia conclusa.
C’è molto da scoprire.
Forse non è chiaro: se da giorni non si parla d’altro che dell’ospitata della Prati di domenica nella trasmissione di Giletti, vuol dire che l’argomento è perennemente caldo.
Giusto.
Con tutto quello che sta accadendo in politica, il nuovo governo, la scissione di Renzi e chissà, La7 dedica parte della puntata a Caltagirone. Quindi proseguo.