ItaliaOggi, 20 settembre 2019
Anche le isole Salomone abbandonano Taiwan
Le isole Salomone abbandonano Taiwan. L’arcipelago, il 16 settembre, è diventato il sesto alleato diplomatico a rompere con la Repubblica di Cina (questo il nome ufficiale di Taiwan) dall’arrivo al potere della presidente Tsai Ingwen, nel 2016.Con la nuova diserzione, a Taiwan restano ormai solo sedici alleati, di cui cinque micro stati del Pacifico. Situate a Est della Papuasia Nuova Guinea, le Salomone, con i loro 650 mila abitanti, erano il più importante di questi Stati del Pacifico alleati a Taiwan e hanno seguito Burkina Faso, Panama, Repubblica dominicana, Salvador, Sao Tomé e Principe, che hanno tutti deciso, negli ultimi tre anni, di riconoscere Pechino al posto di Taipei.
La pesca agli alleati è la risposta cinese alla vittoria a Taiwan nel gennaio 2016 del Partito progressista democratico alle elezioni legislative e della sua rappresentante alle presidenziali. Pechino punta a fare pressioni per penalizzare la presidente Tsai e il suo partito all’avvicinarsi delle elezioni del prossimo gennaio, senza tuttavia mettere Taiwan con le spalle al muro: il timore è che il governo di Taipei si lanci in una campagna di riconoscimento presso le Nazioni Unite sotto un nome diverso da quello di Repubblica di Cina, fatto che, per la Repubblica popolare, sarebbe equivalente a una vera e propria dichiarazione di indipendenza.