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 2019  settembre 19 Giovedì calendario

Biografia di Diego Sozzani

Al momento del voto, Diego Sozzani è uscito dall’Aula e si è andato a nascondere nel «corridoio del governo» per poi fare capolino in Transatlantico solo quando ha sentito un boato: «Sono commosso... grazie a tutti», ha detto ai colleghi di Forza Italia guidati da Stefania Prestigiacomo, Matilde Siracusano, Roberto Occhiuto e Francesco Paolo Sisto che gli si stringevano intorno. 
Ingegnere idraulico e ambientale, co-titolare dello studio Greenline, già presidente della provincia di Novara, ex assessore all’Urbanistica dello stesso capoluogo piemontese, ex consigliere regionale, deputato alla prima legislatura. «È assolutamente una persona per bene che non ha mai avuto problemi», racconta Enrico Costa, membro di Forza Italia nella giunta per le autorizzazioni della Camera, che lo ha difeso con passione in Aula. Il punto sono i 10 mila euro non rendicontati che un’azienda, con cui Sozzani ha rapporti professionali, si impegnava a versargli come contributo elettorale nel 2018: «Ma è mai possibile che un processo del genere, se si farà, deve prevedere la custodia cautelare ai domiciliari?», insiste Costa che è piemontese come il suo «assistito»: «Sozzani sarebbe dovuto finire ai domiciliari perché il gip ha riscontato le esigenze cautelari nella “stessa carica rivestita”. Come dire esiste un pregiudizio nei confronti dei parlamentari». 
Invece, per il giudice di Milano, il profilo di Sozzani è diverso: «La figura di Diego Sozzani si inserisce in un sodalizio criminale che si assume operante ben prima della candidatura e della successiva elezione a deputato. Egli appare al centro di un più ampio quadro di vicende illecite inerenti “il sistema di pilotata assegnazione di incarichi da parte di società pubbliche della provincia di Varese nei confronti dello Studio Greenline dei fratelli Sozzani”». 
Occhialini e zainetto incollato sulle spalle, Sozzani, dopo il voto dell’Aula, ha respinto l’assalto dei cronisti ma ha voluto ringraziare, uno ad uno, molti dei colleghi che hanno votato contro il suo arresto: «Non è il momento di fare dichiarazioni, sono commosso». Poi si è attaccato al telefono per parlare con i suoi familiari. «Non mi sottrarrò al confronto con i magistrati – è stata la sua linea difensiva che ha convito l’Aula – ma credetemi, non lo auguro a nessuno perché ancora prima di dimostrare l’inconsistenza della vicenda, da un punto di vista morale ho sofferto parecchio, psicologicamente sono devastato. E da un punto di vista familiare e professionale non vi nascondo che sono molto preoccupato».