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 2019  settembre 19 Giovedì calendario

Domande e risposte sui pericoli delle sigarette elettroniche

Le sigarette elettroniche stanno diventando più pericolose?
Sono arrivati sul mercato nuovi modelli, più potenti. «Si chiamano Pod Mod e usano sali di nicotina, anziché nicotina normale. Hanno un effetto più rapido e intenso e creano una forte dipendenza. Da qualche mese sono venduti anche in Italia» spiega Roberto Boffi, pneumologo, direttore del centro antifumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Un editoriale del New England Journal of Medicine
attribuisce alle Pod Mod un dato preoccupante: in un anno negli Usa i 18enni che usano sigarette elettroniche sono raddoppiati dal 10 al 20%.
Perché i giovani sono più vulnerabili?
Le Pod Mod assomigliano alle penne Usb e fanno poco fumo, quindi vengono usate a scuola. In generale, la pubblicità delle sigarette elettroniche non è vietata (in questi giorni le nostre città ne sono tappezzate). Vengono aromatizzate perfino al mango e alla crème brulée. «Sul mercato ci sono 8mila aromi diversi, creati per attrarre soprattutto i giovani.
Alcuni, come la formaldeide, sono potenzialmente cancerogeni» spiega Moreno Paolini, tossicologo dell’università di Bologna.
«Abbiamo testato alcune sostanze delle sigarette elettroniche sui topi e abbiamo visto danni alle cellule del polmone, ma anche alla funzionalità degli spermatozoi».
Quali sono questi danni?
«Infiammazione delle cellule epiteliali che rivestono i bronchi e gli alveoli» cita prima di tutto Francesco Blasi, pneumologo dell’università e primario del Policlinico di Milano, ex presidente della Società Europea di Malattie Respiratorie. «La distruzione delle cellule del polmone può causare un’infiammazione cronica. Per i tumori non abbiamo ancora dati certi, così come per la riduzione della capacità respiratoria. Le sigarette elettroniche sono un prodotto troppo recente per avere delle evidenze». I metalli pesanti sprigionati con il vapore sono un’altra fonte di irritazione, soprattutto per gli asmatici.
Ma i danni non sono inferiori rispetto alle sigarette normali?
«La concentrazione delle sostanze dannose - spiega Blasi - è sicuramente inferiore. Ma questo non basta a dire che le sigarette elettroniche siano innocue. La nicotina è una sostanza più potente dell’eroina, nel dare dipendenza». E per i ragazzi, avverte sempre il New England , non c’è nemmeno il disgusto legato alle prime sigarette. Anzi, l’abitudine è favorita da un aroma piacevole.
Aiutano a smettere di fumare?
«Non è chiaro. Neanche su questo abbiamo dati affidabili e molte ricerche sono sponsorizzate dalle industrie produttrici» continua Blasi. Uno studio di quest’anno su Preventive Medicine ha calcolato che il 95% degli studi senza conflitti d’interesse giudica le sigarette elettroniche dannose, mentre solo l’8% di quelle sponsorizzate lo fa. «A noi capita - racconta la sua esperienza Boffi - di seguire alcuni fumatori che usano sigarette elettroniche. Ovviamente non possiamo essere noi a consigliarle, perché sono prodotti dannosi. Ma il fumo fa 7 milioni di morti all’anno. A chi abbandona le sigarette tradizionali per 12 mesi, anche se usa quelle elettroniche, noi consegniamo comunque il diploma di ex fumatore. Poi pensiamo a una strategia per ridurre gradualmente la quantità di nicotina e liberarsi del tutto».
Chi controlla che fra gli aromi non finiscano sostanze pericolose?
«I controlli sono uguali alle sigarette normali» spiega Blasi. «Quando ero presidente della Società Europea, abbiamo fatto di tutto per equipararle ai dispositivi medici, con test aggiuntivi, obbligo di informazione sui danni alla salute e divieto di pubblicità. Ma a Bruxelles le lobby del tabacco, che investono molto in questi nuovi prodotti, hanno avuto la meglio. In un’audizione al Parlamento avevamo di fronte dei rappresentanti dei consumatori da loro sponsorizzati».