ItaliaOggi, 18 settembre 2019
L’erede al trono col sangue più blu si rivelò una reale delusione
La locuzione latina Ad usum Delphini, che oggi si usa per significare qualcosa come «adatto agli incapaci», riguardava un Delfino molto particolare, l’incredibilmente nobile primogenito del Re Sole di Francia, Luigi XIV, e della regina, Maria Teresa d’Asburgo-Spagna. I nonni paterni furono Luigi XIII e Anna d’Austria, e quelli materni Filippo IV di Spagna ed Elisabetta di Francia. Siccome Elisabetta era sorella di Luigi XIII, mentre Filippo IV era fratello di Anna d’Austria, i genitori del Delfino erano doppi cugini di primo grado – e lui, l’erede, un distillato iperconcentrato del sangue più nobile del continente. Una meraviglia! Le Dauphin de France e sua mamma, Maria Teresa, appaiono qui a fianco in un notevole quadro dipinto attorno al 1663 dal pittore di corte Charles Beaubrun. Essendo il ragazzino paragonabile a una sorta di bambino in provetta – una risorsa per tutta l’umanità – fu allevato con moltissima attenzione. All’età di sette anni venne tolto dalla balia e inserito d’improvviso nella società degli adulti. Charles de Sainte-Maure, duca di Montausier, fu suo governatore e il suo tutore fu Jacques Bénigne Bossuet, vescovo di Meaux, gran predicatore e oratore di Francia.
Questi, terrorizzati che la mente del loro protetto potesse essere contaminata da concetti disdicevoli, fecero produrre una lunga serie (64 volumi) di testi dei principali classici latini accuratamente epurati da ogni pensiero potenzialmente scabroso o comunque «inappropriato» – testi per l’appunto «ad uso del Delfino» come recitavano i frontespizi. I testi ripuliti vennero poi ristampati e utilizzati per secoli nelle scuole d’Europa e delle Americhe…
Forse non sorprenderà che il futuro Grand Dauphin – grande per la notevole stazza, non per l’abilità – crebbe con l’orrore degli studi. Già il terreno non era fertile poiché, come scrive lo storico Philippe Erlanger, «aveva ereditato la docilità e la poca intelligenza di sua madre». Morto prima del decesso del padre, non fu mai re di Francia. Però, attraverso i propri figli, trasmise il suo sangue molto reale ad altri re ancora, garantendo la prosecuzione della linea di Borbone sul trono di Francia e l’instaurazione della dinastia borbonica in Spagna.
Bello il quadro però.