ItaliaOggi, 18 settembre 2019
Divieto di fumo anche all’aperto. Già in applicazione in Svezia, potrebbe essere adottato anche in Germania
Per fare dispetto ai tedeschi, e smentire i luoghi comuni, ho il vizio di arrivare puntuale (veramente, da sempre, anche in Italia). Così si sentono obbligati a scuse impacciate, quando sono loro a tardare. Manie di chi vive all’estero troppo a lungo. Arrivato in anticipo all’appuntamento con la mia personal trainerin, l’ho attesa su una panchina davanti alla nostra piccola palestra. Una signora si è seduta all’estremità opposta, ha preso una sigaretta, mi ha guardato esitante, e ha chiesto: «Potrei? La disturbo?». Eravamo all’aperto, l’aria fresca, spirava un vento leggero, warum nicht?, perché no? Non ho mai fumato, ma i fumatori, sono una minoranza, sempre più chiusi in una riserva, cominciano a farmi pena. Tranne i maleducati. Solo il 6,6% dei ragazzi tra i 13 e i 17 anni fuma, e il 24,8% dai 18 ai 25 anni. Nel 1989, l’anno in cui cadde il Muro, erano oltre il 55%.Un berlinese è arrivato a proporre un pfand, un deposito come quello sulle bottiglie, per ogni cicca di sigaretta, 20 centesimi, il che farebbe salire il prezzo di un pacchetto di quattro euro, e già ne costa 6,70, dunque più caro che in Italia. È l’unico sistema per eliminare il problema dei mozziconi, protesta Stephan Orlow, 40 anni. La sua petizione ha già ottenuto 49 mila firme. I fumatori maleducati, non come la mia vicina di panchina, lasciano le cicche sepolte nella sabbia, intorno agli ombrelloni, le buttano sui marciapiedi, e non hanno riguardo per i bambini: «È una vergogna», protesta una madre, tra gli scivoli e le altalene nel Blaschpark, «mio figlio gioca tra cumuli di mozziconi». Herr Johannes Spatz del Forum Rauchfrei precisa: «In quel campo giochi solo nell’ottobre del 2018 ho raccolto duemila cicche». Con il deposito avrebbe ottenuto 400 euro.
Mi ricordo vagamente di film italiani nel dopoguerra dove gli sciuscià napoletani seguivano passo passo i soldati americani per raccogliere le preziose cicche che gettavano sul loro cammino. Un raccolto prezioso, l’Italia sconfitta era in miseria. Quest’anno a gettare un mozzicone si rischia una multa da 30 a 300 euro, ma a quanto pare serve a poco. Quanti sono stati multati? Se le kippen, come vengono chiamate in tedesco, sono un problema in Prussia, come si può sperare di eliminarle a Trastevere? «0gni giorno», dice Stephan, «vengono fumate 200 milioni di sigarette, e la maggior parte finisce in strada, nelle aiuole, e prima o poi il tabacco inquina le falde sotterranee».
Il pfand ha funzionato per le bottiglie di plastica e per i barattoli di birra o cola, grazie a una legge dei verdi. Il deposito, 20 o 25 centesimi, va rimborsato da chiunque venda bevande. Si compra acqua minerale a Monaco e si ottiene il rimborso ad Amburgo, o viceversa. I clochard o i bambini le raccolgono per ottenere qualche euro e tengono le strade pulite. Ma gli sciuscià sono scomparsi da almeno 70 anni. I fumatori dovranno conservare le cicche in appositi posacenere da tasca, e consegnare il contenuto dal tabaccaio più vicino, che le conterà e rimborserà il pfand. Jan Mücke, direttore dell’Associazione dei produttori di sigarette, dubita che il deposito sui mozziconi potrà funzionare. Ma Stephan non demorde: consegnerà la petizione a Frau Svenja Schulze, ministro dell’ambiente. La signora è socialdemocratica e il suo partito ama il verbot, il divieto. Non ci sarà il pfand sulle kippen ma si potrebbe arrivare a proibire il fumo anche all’aperto, come in Svezia.