Corriere della Sera, 18 settembre 2019
Taxi volanti sulla Senna
PARIGI Sulla Senna in questi giorni si vedono sfrecciare sull’acqua alcuni strani oggetti bianchi, tondeggianti e silenziosi, che hanno il permesso di toccare i 30 chilometri all’ora quando bateaux mouches (i battelli dei turisti), chiatte per il trasporto merci, motoscafi e tutte le altre imbarcazioni tranne i gommoni della polizia fluviale non possono superare i 18 km/h. Sono i «SeaBubbles», i piccoli aliscafi con motore elettrico arrivati all’ultimo test prima dello sfruttamento commerciale.
«Speriamo di cominciare il servizio la primavera prossima», dice il co-fondatore svedese Anders Bringdal, ex recordman di velocità su windsurf che si è messo in società con il francese Alain Thébault per produrre i taxi volanti e partecipare alla grande corsa per il ripensamento della mobilità a Parigi.
Su impulso della sindaca Anne Hidalgo, odiata dagli automobilisti ma pur sempre in testa nei sondaggi per le municipali di marzo 2020, la capitale francese sta diventando un laboratorio per sperimentare nuove forme di trasporto. Dai contestati monopattini elettrici al pioneristico e mai dimenticato servizio Autolib’, sostituito da un complesso sistema di car-sharing con almeno cinque operatori, al potenziamento degli autobus ibridi e all’invasione delle biciclette elettriche con la costruzione di decine di chilometri di piste ciclabili, dai progetti di chiusura della tangenziale fino all’uso del fiume per alleggerire il traffico sui boulevard.
Da lunedì a venerdì la prefettura ha concesso che i SeaBubble possano navigare sulla Senna dalle 8 alle 10 del mattino e dalle 3 alle 5 del pomeriggio. Alla prima uscita il taxi volante è stato subito fermato dalla polizia, che forse non era stata avvertita. «Dev’essere la start-up nation», ha ironizzato l’inventore Thébault, citando uno degli slogan preferiti del presidente Macron. Chiarito il disguido, i test sono ripresi con successo. «Abbiamo concesso una deroga alle regole che governano la navigabilità sulla Senna – spiega la prefetta Magali Charbonneau —, su tre criteri in particolare: la velocità massima; la possibilità di sorpassare (per tutte le altre imbarcazioni è proibito) e quella di fare inversione di marcia sul fiume. Vogliamo testare un mezzo di trasporto che sembra interessante perché non inquina, è silenzioso e veloce». Il co-fondatore Bringdal dice che «Parigi come molte altre città d’Europa è attraversata da una specie di autostrada, il fiume, che è usato dai battelli dei turisti e dai cargo, è vero, ma resta quasi vuoto, mentre qualche metro più in alto ci sono migliaia di auto imbottigliate. Con SeaBubble vai da un capo all’altro di Parigi, da Est a Ovest, in 25 minuti assicurati, non un di più».
L’interno della «bolla» è completamente bianco e piuttosto moderno, i quattro passeggeri sono disposti due a due e si guardano, come nei taxi londinesi. Si comincerà in primavera con queste dimensioni ridotte ma se l’esperimento funziona anche dal punto di vista commerciale Bringdal ha già in mente di costruire un nuovo modello a 12 posti, mentre si dice che il socio Thébault potrebbe staccarsi e puntare su nuovi mezzi a idrogeno.
L’obiettivo delle autorità è fare prova di immaginazione e moltiplicare i tentativi in vista del grande traguardo del 2024: entro la data dell’Olimpiade a Parigi da un lato c’è da ricostruire la cattedrale di Notre Dame, come ha annunciato il presidente Macron, e dall’altro offrire al mondo l’immagine di una capitale ultra-moderna, all’avanguardia nel sistema dei trasporti urbani e quindi nella lotta all’inquinamento e al riscaldamento climatico.