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 2019  settembre 17 Martedì calendario

In Germania messa al bando una sindaca verde per aver detto che un parco di Berlino è rischioso

Ricordo un vecchio Derrick. Nella sua Monaco si aggira un serial killer che di notte aggredisce le ragazze nei parchi. Ma una giovane bavarese si avventura in minigonna nel buio nell’Englischer Garten, invece di passare fuori per una via ben illuminata. E finisce male. Altrimenti come avrebbe fatto lo sceneggiatore a tener viva la suspense per un telefilm di un’ora? Derrick non lo trasmettono più in Germania dopo che venne a galla il passato dell’attore Horst Tappert con la divisa delle Waffen SS. Qui non perdonano.E non perdonano neanche i politici che osano dire la verità. Come noi i tedeschi si lamentano che i vari leader raccontano fake news per accalappiare voti, ma se uno dice quel che pensa non ha scampo. L’ex sindaco, il socialdemocratico Klaus Wowereit, fu costretto a chiedere scusa per aver detto che se avesse avuto un figlio non l’avrebbe mai mandato a scuola in un quartiere abitato da turchi, dove si sarebbe trovato in minoranza, tra molti stranieri. Esattamente quello che fanno tutti i genitori. In molte classi, alle elementari, si trova un bambino tedesco e trenta coetanei arrivati da ogni parte del mondo.
E viene lapidata dai benpensanti Frau Monika Herrmann, 55 anni, sindaco verde dal 2013 dei quartieri di Friedrichshain e di Kreuzberg. Nella metropoli, come a Parigi, ogni quartiere ha il suo sindaco. «Lei andrebbe di notte a passeggio nel Görlitzer Park?», le ha chiesto venerdì Die Welt. Il parco è da anni il centro dello spaccio di droga nella capitale, giudicato il peggiore in Germania. Lei ha risposto: «Ma io di notte a Berlino non andrei a passeggio in nessun parco. Per una donna è troppo pericoloso». Monika deve aver visto il telefilm di Derrick, e conosce la capitale.
L’Istituto di Cultura italiano, annesso all’Ambasciata, ha un programma interessante, ma si trova nel Tiergarten, il parco nel cuore della città. Per due terzi, il pubblico è formato da signore (sono le donne sempre in maggioranza, a teatro, ai concerti, e quelle che leggono di più), e non è simpatico girare per il parco alla fine della serata. D’inverno qui fa buio verso le 15. C’è un autobus che passa davanti all’Ambasciata che è sorvegliata dalla polizia, ma 200 metri oltre si ha l’impressione di essere meno sicuri.
Tutti si sono scagliati compatti contro Frau Monika, anche i suoi compagni di partito. Per gli avversari è come se lei avesse fatto autogol: il Görlizer Park, vasto 14 ettari, quanto una dozzina di campi di calcio, è sotto la sua giurisdizione, se non è sicuro sarà anche colpa sua. Perché non provvede? Ma se intervenisse verrebbe accusata di razzismo. Gli spacciatori sono quasi tutti giovani stranieri. Scrivo «quasi» perché non ho controllato, e non vorrei essere accusato anch’io di razzismo. I provvedimenti presi o proposti, ma contro il parere della signora, evidentemente una reazionaria in verde, sono discutibili: segnare con la vernice delle strisce pedonali le zone dove gli spacciatori potrebbero operare liberamente sotto gli occhi della polizia, come in una riserva, lasciando in pace i passanti. Oggi, offrono la droga pure ai bambini che giocano sulle altalene o sugli scivoli. Il parco è pericoloso anche di giorno. Gli spacciatori sono circa 200, tutti conosciuti e schedati, ma sanno di godere di una tacita immunità.
Oppure, proposta per il recupero: creare una squadra di calcio di spacciatori, da far giocare contro i club cittadini. Chissà con quale maglia. Dal 2016 esiste un consiglio di cittadini, autorizzato dalla polizia, per garantire un minimo di sicurezza agli sprovveduti passanti. Persino il sindacato della Polizei ha protestato: «Se ha paura, il sindaco venga con noi a passeggio per il parco». Mi sembra un commento sleale. Molti parchi non sono illuminati perché giustamente secondo i verdi i lampioni disturberebbero gli uccelli.
Per prevenire critiche, ammetto che io vivo all’Ovest. Il parco vicino a casa, nel castello di Charlottenburg, 55 ettari, risale al Settecento, viene chiuso un’ora dopo il tramonto. In gran parte è un bosco, dove vivono tranquilli aironi, talpe e castori, non adatto allo spaccio né agli incontri a pagamento, come nel Tiergarten.

Come noi, i tedeschi si lamentano che i vari leader raccontano fake news per accalappiare voti, ma se uno dice quel che pensa non ha scampo. L’ex sindaco, il socialdemocratico Klaus Wowereit, fu costretto a chiedere scusa per aver detto che se avesse avuto un figlio non l’avrebbe mai mandato a scuola in un quartiere abitato da turchi, dove si sarebbe trovato in minoranza, tra molti stranieri. Esattamente quello che fanno tutti i genitori. In molte classi, alle elementari, si trova un bambino tedesco e trenta coetanei arrivati da ogni parte del mondo.