Libero, 17 settembre 2019
Il cancro al polmone ora si può prevedere
Perché tra i forti fumatori alcuni si ammalano di cancro del polmone, mentre altri arrivano all’età senile senza nemmeno conoscerlo? È una domanda che si sono posti tutti gli oncologi del mondo, e oggi ne conosciamo il motivo. La risposta è che il rischio del tumore del polmone non è uguale per tutti, per la prima volta è stato dimostrato, ed è stato individuato uno screening in grado di predire chi ha bassa, media o alta probabilità di sviluppare il carcinoma, in modo da poter definire un calendario di controlli e di misure preventive. Questa ricerca, tutta italiana, presentata due settimane fa a Barcellona in occasione della 20ma Conferenza mondiale dell’International Association for the Study of Lung Cancer (IASLC), è stata condotta dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, supportato da Fondazione Airc, e rappresenta una svolta nella medicina oncologica, perché scardina l’idea finora sostenuta, ovvero che sia impossibile effettuare una diagnosi davvero precoce della neoplasia polmonare, o stabilire in anticipo chi ha maggiori probabilità di sviluppare la malattia, e questa scoperta potrà cambiare il destino di forti fumatori e soggetti ad alto rischio neoplastico. Lo studio, iniziato nel gennaio 2013, è stato condotto su 4mila persone di età superiore ai 55anni, il 70% delle quali considerate forti fumatori (20sigarette al giorno per 30 anni), mentre il restante 30% comprendeva volontari nella fascia d’età tra i 50 e i 55 anni considerati accaniti fumatori (30 od oltre sigarette al giorno sempre per 30 anni). pazienti sani Nessuno di loro aveva un cancro del polmone diagnosticato, e a tutti è stata eseguita una Tac spirale toracica a basso dosaggio di radiazioni (LDCT) con un esame del sangue particolare, un semplice prelievo per una analisi speciale, il Test del micro-Rna, un innovativo sistema che evidenzia piccolissime molecole, molto specifiche, che vengono rilasciate precocemente dal polmone aggredito dalla malattia, anche in fase iniziale, e dal sistema immunitario. Il Test miRna è stato scoperto e sviluppato presso l’Istituto dei Tumori di Milano, ed è la prima volta che un esame molecolare sul sangue si rivela efficace predicendo con sicurezza scientifica il rischio di malattia neoplastica. La combinazione di LDCT e Test miRna ha dato infatti risultati sorprendenti e significativi, perché inaspettatamente il 58% dei partecipanti, ovvero la maggioranza, è risultato negativo ad entrambi i controlli, ed è stato così classificato a Basso-rischio di tumore del polmone, il 37% è risultato positivo solo ad uno dei due esami, e classificato a Medio-rischio, mentre solo il restante 5% ha avuto entrambi i valori positivi, e definito quindi ad Alto-rischio di ammalarsi. Lo studio italiano, chiamato bioMILD (Multicenter Italian Lung Detection), pubblicato sul Journal of Thoracic Oncology, è partito proprio dalla ipotesi di partenza, da quell’interrogativo succitato, cioè che il rischio di ammalarsi per i forti fumatori non fosse affatto omogeneo, e nemmeno lo stesso per tutti, per cui ci si è cominciato a chiedere come fosse possibile e soprattutto come individuare i futuri e probabili pazienti che si sarebbero ammalati di tumore al polmone. Ebbene, i risultati sono stati chiari, anzi chiarissimi, e per la prima volta si è riusciti a profilare il rischio di neoplasia e soprattutto di definire che, a parità di esposizione, il rischio biologico è diverso, e a capire perché alcuni soggetti vengono aggrediti dal cancro ed altri invece no. Quali sono i vantaggi per i forti fumatori di seguire questo screening preventivo? Innanzitutto, una volta individuata la fascia di rischio, viene messo a punto un programma di prevenzione personalizzato, con riduzione delle Tac di controllo, poiché chi risulta a basso rischio viene richiamato a distanza di tre anni, ed inoltre è possibile stabilire chi non necessita di cure, a parte naturalmente la disassuefazione dal fumo, la quale permette di colpo la riduzione del 50% del rischio entro i primi cinque anni. programma smile Ma questo esame sarà fondamentale per individuare i tumori del polmone nella loro fase davvero iniziale, al loro esordio, quando sono così piccoli da poter essere operati ed eliminati, senza nemmeno doversi sottoporre successivamente alle pesanti cure oncologiche attualmente in atto. Non solo. All’Istituto dei Tumori di Milano è appena iniziato un nuovo studio scientifico del programma SMILE, l’unico in Italia che prevede la combinazione di Cardioaspirina e Citisina, due molecole che assunte insieme quotidianamente permettono di abbattere i valori della Proteina C-reattiva nel sangue, un importante indice di flogosi, cioè di infiammazione cronica, nei fumatori sempre associata ad un alto rischio di sviluppo di tumore al polmone, e valuteremo a breve i risultati. Intanto lo studio italiano bioMILD permetterà di costruire le basi, a livello internazionale, per l’avvio di programmi di controllo mirati per la diagnosi precoce del carcinoma polmonare, svolta di prevenzione avanzata per i forti fumatori che vogliano eseguirla, per evitare il big killer del secolo, od almeno per sapere se corrono il rischio di andare incontro ad una patologia, che se non diagnosticata e curata in tempo, è ancora troppo spesso mortale. Ps: Struttura Complessa di Chirurgia Toracica. Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Direttore Prof. Ugo Pastorino, tra gli autori dello studio.