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 2019  settembre 16 Lunedì calendario

Come si fa a cambiare sesso

Non so cosa si provi a vivere in un corpo estraneo, penso però che debba essere tremendo. D’altra parte, ho sempre ammirato le persone che hanno il coraggio di cambiare un destino già segnato per cercare di realizzarsi. Il transessualismo o cambio d’identità di genere interessa le persone che non si riconoscono nel loro sesso biologico, ma si identificano nel sesso opposto e hanno la necessità di cambiare anche esteticamente il proprio corpo. In gergo medico le donne che vogliono diventare uomini si identificano in FtoM e gli uomini che vogliono diventare donne in MtoF: la chirurgia aiuta, ma cambiare sesso non è un percorso facile, sia a livello di operazioni sia a livello psicologico. Ne parliamo con il professor Alessandro G. Littara, sessuologo e andrologo di Milano. «La riattribuzione chirurgica del sesso deve essere autorizzata con sentenza in quanto comporta l’asportazione degli organi della riproduzione che, in assenza di patologie, è vietata. Dunque, la persona che intende modificare la propria sessualità deve seguire un percorso che si sviluppa in diverse fasi: la prima è la valutazione dello psichiatra circa l’idoneità della domanda, poi ci si rivolge a un endocrinologo che imposterà la terapia ormonale, quindi si passerà alla procedura chirurgica e, infine, la “palla” torna al giudice, che autorizzerà la richiesta di rettifica anagrafica. Un processo che dura anni. Tecnicamente l’intervento chirurgico per il cambio di sesso da donna a uomo (falloplastica) è più complicato della vaginoplastica perché bisogna “aggiungere” e il nuovo organo dovrà funzionare: dall’erezione al nuovo modo di fare pipì», spiega il professore. «Prima di iniziare la falloplastica, vanno rimossi utero, ovaie e seno», continua Littara. «Si passa poi alla costruzione del neo fallo prelevando innesti di tessuto da altre parti del corpo. Delicato ricostruire l’uretra, che nell’uomo è più lunga rispetto a quella della donna. Si può scegliere di fare anche la ricostruzione del glande e inserire protesi testicolari, ma non è “obbligatorio”. Dopo circa due mesi il nuovo organo maschile entrerà in funzione, ma c’è bisogno di un’altra operazione chirurgica per inserire l’impianto o protesi che permetterà di avere un’erezione, e quindi rapporti sessuali». Ovviamente c’è bisogno anche del supporto psicologico di familiari e amici e, per fortuna, il mondo è pieno di belle storie. riproduzione riservata