La Stampa, 16 settembre 2019
I 700 anni della parola Walser
Formazza (Vco) La parola «walser» spegne 700 candeline e Formazza, sulle Alpi piemontesi, sabato fa festa per celebrare l’antico popolo di origine germanica che ha formato colonie a sud del massiccio montuoso.
Il termine «walser» comparve per la prima volta su una pergamena siglata nel 1319 a Galtür, in Tirolo. Un documento notarile scritto in latino in cui si legge «homines dicti walser»: «Uomini detti walser», che pagano le novali. «Così c’è scritto - rivela lo storico Enrico Rizzi -. Si tratta delle imposte di dissodamento del terreno ed è dunque un’attestazione dell’inizio della colonizzazione in Tirolo. Lì è stata usata per la prima volta la parola walser, che poi si diffuse lentamente».
Se il Tirolo è stato tra le ultime tappe del cammino dei walser, Formazza «si presume sia stata la prima - spiega Rizzi -. Qui iniziò la colonizzazione italiana, un nido d’aquila da cui partirono intere famiglie».
Il programma
Sabato a Formazza la festa partirà alle 14,30 con l’apertura della Casa Forte di frazione di Ponte: una doppia celebrazione, visto che questo edificio, che prima fu sede di commerci poi municipio e tribunale della valle, compie 450 anni. Lì si potrà ammirare una mostra con antichi documenti, compreso lo statuto della valle Formazza del 1400 che normalmente è conservato negli archivi comunali. Poi alle 16 spazio il convegno transfrontaliero visto che oltre allo storico Enrico Rizzi e al giornalista Teresio Valsesia parteciperà una delegazione del Canton Grigioni rappresentata da Georg Jaeger che è stato presidente della Walser vereinigung Graubunden. Sarà presente anche Hanzi Axerio Cilies, presidente dei walser valsesiani di Rima.
La giornata proseguirà con la presentazione del volume «Walser lied». «È un momento importante per la nostra comunità - interviene Valeria Bacher, presidente di Walserverein Pomatt, i walser formazzini -. Oltre al convegno che accende i riflettori su questo popolo nell’anno in cui è in corso la candidatura come patrimonio immateriale dall’Unesco, ci sarà anche la presentazione del volume che contiene i canti popolari. Sono stati raccolti dall’associazione Cantar storie di Domodossola, che li presenterà in un breve concerto».
La celebrazione si concluderà con lo spettacolo di luci e musica alla cascata del Toce, simbolo della valle Formazza. Alle 21 inizierà l’animazione che si potrà ammirare dalla base del salto d’acqua di 143 metri.
E la festa non finisce qui. Una settimana dopo, dal 27 al 29 settembre, Formazza celebrerà la «sua» patata walser, che ancora oggi viene coltivata oltre i 1500 metri di quota.