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 2019  settembre 14 Sabato calendario

Soltanto taxi elettrici nelle strade di Shenzhen

Sono elettrici al 100% i 22 mila taxi che circolano nelle strade di Shenzhen, megalopoli cinese di 15 milioni di abitanti che ospita le sedi di Huawei e Tencent. Un obbligo imposto all’inizio di gennaio 2019 dalle autorità locali anche ai bus pubblici e incentivato in maniera massiccia con sovvenzioni da parte di Pechino che coprono all’incirca tre quarti del costo di produzione dei veicoli. In pratica, la compagnia di taxi paga all’incirca 10 mila euro ciascuna vettura elettrica che costa mediamente 39 mila euro. Una bella spinta per il costruttore di e-taxi Byd Auto, che ha sede proprio a Shenzhen, e che ha l’ambizione di diventare uno dei leader mondiali dell’elettrico.Il risultato è che Shenzhen con la sua mobilità elettrica ha raggiunto un primato mondiale, superando anche San Francisco che pure sta dirigendosi in questa direzione, secondo quanto ha riportato Le Figaro. L’obiettivo è ridurre l’inquinamento e promuovere l’innovazione. L’ operazione parte da lontano, dal 2012, quando già gli amministratori locali puntavano alla mobilità elettrica installando anche le stazioni di ricarica. Oggi la più grande compagnia pubblica locale di taxi, la Shenzhen Bus Group Pengcheng Electric Company (2.364 vetture passate al tutto elettrico a ottobre), conta 300 stazioni di ricarica prenotabili attraverso lo smartphone e la città prevede di dotarsi di altri 6 mila stazioni di questo tipo in aggiunta alle migliaia già esistenti. Tuttavia, tra i tassisti c’è chi si lamenta perchè, dice, ha visto diminuire una parte delle proprie entrate in conseguenza delle due ore perse quotidianamente per ricaricare la vettura e per i costi di manutenzione ritenuti molto elevati, oltre ai driver che non hanno beneficiato degli incentivi.