ItaliaOggi, 14 settembre 2019
Periscopio
Investire in pubblicità in tempi di crisi è come costruirsi le ali mentre gli altri precipitano. Steve Jobs, patron di Apple.Il mio motto è: tartufi per tutti. Il tartufo è buono, raro, caro. Tartufi per tutti. Carlo Ginzburg, figlio di Natalia (Simonetta Fiori). la Repubblica.
Don Verzé mi ha offerto la possibilità di creare all’Humanitas una facoltà di filosofia come io la pensavo. Don Verzé è la persona più laica che ho incontrato. Aveva in mente solo il suo ospedale e i suoi centri di ricerca. Massimo Cacciari, filosofo (Claudio Sabelli Fioretti). il venerdì.
Sono stato educato dai preti e dai miei genitori a riconoscere il male e a scegliere il bene. Chi insegna questo oggi ai ragazzi? Quali famiglie o educatori lo fanno? Pupi Avati, regista (Davide Milani). Quotidiano nazionale. Qn.
Il reddito di cittadinanza, è una delle sue tesi più note, sta creando cittadini assistiti più ricchi dei lavoratori atipici e sottopagati. Questa contraddizione può deflagrare in scontro sociale? Me lo auguro, a condizione che il conflitto resti pacifico. Chi, come me, è contro i privilegi e le diseguaglianze ingiustificate non può veder bene l’emergere di una frattura sociale, quella che separerà chi guadagna sudando e chi nulla facendo. Luca Ricolfi, sociologo (Sabrina Cottone). il Giornale.
Un vizio atavico della sinistra quello di cercare un nemico da demonizzare: Berlusconi, ma anche Renzi e, prima ancora, Andreotti, Craxi. C’è sempre una guerra di liberazione da combattere. Il loro nemico non è tanto il nemico del partito ma della democrazia. Una vecchia storia, che elettoralmente paga poco. E secondo me lo sa anche il Pd, perché altrimenti sarebbe andato a elezioni. Va bene sventolare l’antifascismo nel dibattito quotidiano, sui giornali, ai comizi o in televisione, ma nelle urne non produce voti. Ernesto Galli della Loggia (Alessia Gozzi). Quotidiano Nazionale, Qn.
Quando, ai tempi del governo D’Alema, volevo mandarlo in minoranza, presentavo e facevo votare un ordine del giorno a favore delle missioni militari all’estero. Ogni volta Rifondazione comunista non le votava e il governo perdeva. Ricordo ancora che quando D’Alema entrava in Aula mi guardava di traverso e io gli dicevo: «Massimo, ti faccio andare sotto anche oggi». Roberto Calderoli, senatore Lega (Fabio Rubini). Libero.
Juncker faceva parte del governo del Lussemburgo quando adottava inaccettabili politiche fiscali, cioè offriva privilegi fiscali alle multinazionali di tutto il mondo: uno dei principali meccanismi di impoverimento del ceto medio e delle classi lavoratrici di tutto l’Occidente. Uno che ha governato il Lussemburgo non dovrebbe essere promosso a dirigere la Commissione europea. È incredibile che «opinionisti di sinistra abbiano tifato per Juncker». Federico Rampini, La notte della sinistra. Mondadori, 2019.
Tra Pd e M5s c’è stato un negoziato finto, non si è discusso sui temi su cui si è in disaccordo (quota 100, reddito di cittadinanza, Alitalia) ma genericamente di ambiente e della pace nel mondo. Il governo è stato fatto perché il Pd ha accettato talmente tanti diktat che a un certo punto non è più potuto tornare indietro. Si è fatto mettere totalmente i piedi in testa: si è iniziato dicendo «mai Conte» e ora... Non si è mai vista una giravolta come questa. Carlo Calenda, eurodeputato, ex Pd (Veronica Passeri). Quotidiano nazionale. Qn.
«Sei entrata in politica perché stufa del teatro o per soldi?», stuzzicai Wladimiro Luxuria. «Non per soldi, le cose mi andavano bene», replicò. «Penso ci sia somiglianza tra teatro e parlamento. L’emiciclo è quello del teatro greco e si deve parlare per convincere». «Come ti ha accalappiata, Fausto Bertinotti, leader di Rc?». «Ha, ha, mica sono una cagna sciolta. Bertinotti lesse dei miei articoli e volle parlarmi». «Il tuo obiettivo alla Camera?». «Capire i problemi degli altri e fare sì che i colleghi capiscano i nostri, che si sentano un po’ trans. Dobbiamo tutti immedesimarci, come a teatro». Giancarlo Perna. LaVerità.
Sono profondamente un uomo del Sud. Sono fiero di essere nato a Napoli, una grande capitale. Vivo a Ravenna dal ’76, ho sposato una ravennate e ho una grande ammirazione per l’Emilia-Romagna. Ci vorrebbe più Emilia-Romagna nel Sud, non perché noi meridionali non siamo capaci, ci sono tante ragioni che spiegano l’arretratezza, siamo stati anche abbandonati, sfruttati, guardati come fannulloni. Ma poco si è fatto per sollevare una terra dai molti ingegni e che ha dato tante braccia al Nord. Dico poi la verità: questi sceneggiati sulla camorra e la mafia, all’estero non ci fanno bene. Favoriscono una semplificazione: Sud Italia uguale malavita. Così si dimenticano i capitoli nobili del mio Sud. Chi sa per esempio che Gaetano Filangieri, a cui Napoli ha dedicato una importante via, ha contribuito alla stesura della Costituzione americana? Lo ammirava Goethe. Riccardo Muti (Pietro Visconti). Libertà.
Quando è nata la mia azienda volevo fare un made in Italy vero, produrlo in Italia arrecando meno danni possibile all’umanità e pensando che nel mondo ci sia qualcuno che voglia comprare un prodotto che rappresenta la nostra cultura, la nostra storia e artigianalità, il nostro stile di vita. Oggi abbiamo 1.800 persone e mille lavorano qui a Solomeo: chi fa un lavoro in cui si usano le mani riceve un 20% in più proprio perché bisogna premiare l’artigianalità. Anche i sedici ragazzi e ragazze che sono qui a riordinare (non a fare le pulizie, a riordinare) hanno la stessa maggiorazione. In questo modo si dà valore e dignità a quello che fanno. Brunello Cucinelli, impresario della moda (Francesco Manacorda). la Repubblica.
Un ragazzo di 23 anni che accoltella a morte il coetaneo rivale d’amore poi chiede scusa su Facebook, come se facesse il discorso di ringraziamento agli Oscar. Ciò mi fa pensare che il suo non è un pentimento. Dice «ho fatto una cazzata» e non invece «ho soppresso una vita». Questi giovani non sanno cosa sono la morte e il valore della vita. Quando mi occupai del caso Pietro Maso, non capivo cosa lo aveva portato a sterminare la famiglia. Così andavo in carcere a trovarlo ogni sera. Una volta lui mi disse: «Professore, avrò fatto una cazzata, ma lei non può venire qui ogni sera a stressarmi». La lampadina si accese: per lui la famiglia era un salvadanaio. I giovani d’oggi sono esempi robotici. Vittorino Andreoli, psichiatra (Alessandro Belardetti). Quotidiano Nazionale, Qn.
La donna ideale cessa di esserlo quando diventa nostra. Roberto Gervaso. Il Messaggero.