ItaliaOggi, 14 settembre 2019
orsi & tori
Il 6 settembre Huawei ha svelato all’Ifa (l’Internationale Funkausstellung) di Berlino il suo Kirin 990, il chipset più potente al mondo, che sarà utilizzato per la prossima linea di smartphone di fascia top a partire dal Mate 30. Su questo dispositivo il colosso cinese ha lasciato l’incertezza a proposito del sistema operativo, non specificando se utilizzerà Android o se opererà una scelta diversa, per opporsi al bando statunitense che vieta alle aziende americane di vendere i propri prodotti a quelle cinesi. Ma questo è solo uno degli aspetti importanti di che cosa innesca la realizzazione del chipset più potente al mondo. Dietro c’è la guerra segreta sul predominio non nella tecnologia, e non solo 5G ma ben oltre, che la Cina sta decisamente vincendo sugli Stati Uniti e che ItaliaOggi è in grado di raccontare attingendo a fonti dirette cinesi e americane. Non a caso, proprio venerdì 13, il presidente Donald Trump ha tentato di giocare un jolly: la Cina dovrebbe rinunciare alla proprietà intellettuale della trentina di aziende tecnologiche partecipate dallo Stato e gli Usa rinuncerebbero a certi dazi doganali. Un tentativo per certi versi disperato che molto probabilmente non avrà successo perché, come ha spiegato a Cernobbio Jin Liqun, presidente cinese dell’Asian infrastructure investment bank (Aiib), il governo cinese si è già attrezzato per dipendere meno dalle esportazioni con il lancio diuna politica di sviluppo del mercato interno attraverso interventi fiscali per far crescere economicamente e tecnologicamente le pmi cinesi, che producono già oltre il 50% del pil. Insomma, e come dargli torto, nella nuova era determinata dalla tecnologia, la Cina preferisce avere il primato assoluto in questo settore.Ma che cos’è il Kirin 990? Per approfondire il tema, decisivo per il futuro del mondo, chiamo in causa per un dialogo approfondito Davide Fumagalli, chief technology officer e technology editor di Class editori.