Corriere della Sera, 15 settembre 2019
Migranti, a settembre 718 arrivi
Sono 1.584 i migranti sbarcati in Italia da Ferragosto a oggi. Un periodo nel quale c’è stata un’impennata di arrivi dopo che i primi sette mesi e mezzo del 2019 si erano contraddistinti per la conferma del crollo di persone accolte rispetto ai due anni precedenti (-94,17% sul 2017 e -71,48% sul 2018). In particolare, secondo i dati del ministero dell’Interno aggiornati a venerdì scorso, solo a luglio e ad agosto è stata superata quota mille (rispettivamente 1.088 e 1.268). Quella attuale sembra quindi essere un’inversione di rotta – tenendo presente che comunque gli arrivi complessivi nel 2019 sono «solo» 5.853 – che alcuni considerano legata alla crisi di governo, prima ancora del cambio della guardia al Viminale, fra il leader della Lega Matteo Salvini e il prefetto Luciana Lamorgese, ma che potrebbe avere fra le sue cause anche il fatto che le condizioni meteo marine di fronte alle coste italiane non sono proibitive per barconi e barchini che tentano la traversata dalla Libia e che dopo gli allarmi lanciati nei mesi scorsi proprio dall’ex responsabile del dicastero sono stati aumentati i controlli e la prevenzione nei confronti del fenomeno dei mini-sbarchi. Dall’inizio di settembre, comunque, sono arrivati 718 migranti contro i 947 dello scorso anno, in percentuale meno 23%. Un segno sempre negativo come avviene dall’inizio dell’anno, ma molto distante dal -71,48% registrato dal primo gennaio del 2019 rispetto al 2018. Una tendenza che si era già osservata fra il 5 e il 14 agosto scorsi con un limitato scarto negli arrivi (398 contro 315) nel confronto 2018-2019, nonché fra il 21 e il 30 agosto con 509 persone sbarcate a fronte delle 542 dell’anno scorso. I tunisini rimangono i più numerosi (1.497), con i pachistani (862) e gli ivoriani (615), ma il dato è in corso di definizione perché fra i 941 migranti di altre nazionalità ci sono posizioni ancora al vaglio.