Libero, 14 settembre 2019
Numeri sul consumo di alcol
Circa 2 miliardi di persone in tutto il mondo consumano alcolici. Il consumo di alcool è responsabile del 5,9% di tutte le cause di morte e per il 5,1% di tutte le cause di malattia nel mondo. L’uso cronico di alcool può portare all’insorgenza di un “disturbo da uso di alcool”, come definito nella nuova versione del Manuale diagnostico e statistico di Disturbi mentali (DSM-V), che rispetto alla precedente versione ha eliminato i termini di abuso e dipendenza, ci spiega la dr.ssa Francesca Maisano, psicoterapeuta dell’età evolutiva. Inoltre fino al 50% di pazienti ricoverati in divisioni psichiatriche presenta un disturbo alcolico. Gli adolescenti hanno anche una maggiore probabilità di essere ricoverati o di accedere al Pronto soccorso con il binge drinking, che consiste nell’assunzione di grandi quantità di alcol (5 unità o più) in un breve periodo (circa in 2 ore). Circa il 15% degli adolescenti di età pari o superiore a 15 anni “si abbuffa” di alcool. Lo schema del bere ripetuto è correlato ai disturbi cerebrali che possono svilupparsi in alcolismo in età adulta. Dati recenti del Ministero della Salute italiano hanno dimostrato che l’8% di visite per problemi di alcool riguarda soggetti sotto i 17 anni e il 17% di tutte le visite per disturbi alcolici e abbuffate alcoliche coinvolge adolescenti sotto i 14 anni. Preoccupa l’abbassamento dell’età di prima assunzione: a volte accade che questa avvenga fra gli 11 e i 12 anni. Che rischi corrono i ragazzi? Sappiamo che i danni più noti dell’alcol sono quelli a carico del fegato, che con l’apparato digerente matura poco prima di 20 anni. Ma anche cervello e sistema nervoso subiscono conseguenze, spesso irreversibili.