Il Sole 24 Ore, 14 settembre 2019
007 a Matera, 12 milioni per 18 minuti di film
Daniel Craig – raccontano persone vicine al mondo del cinema – dopo numerosi film aveva chiuso con James Bond. Ma quando il produttore gli ha proposto di girare buona parte del nuovo film in Italia, e per di più a Matera, e allo stesso tempo gli ha offerto un assegno “irrinunciabile” (narrano di 25 milioni di dollari), l’attore inglese ha accettato di rimettersi nei panni del famoso 007.
E così Matera, che già ispirò Pasolini e poi Mel Gibson, è di nuovo diventata set cinematografico, sotto i riflettori del mondo in febbrile attesa dell’ultima avventura. Si gira in questi giorni, tra i Sassi della città che quest’anno è Capitale Europea della cultura.” No Time to Die” uscirà nelle sale cinematografiche l’8 aprile 2020. E si prevedono incassi da record: nelle sale si prevede l’arrivo di 100milioni di spettatori.
La Eon Production, la casa cinematografica inglese fondata Albert Broccoli e Harry Saltzman nel 1961 e oggi guidata da Barbara Broccoli, ha destinato alla produzione del 25° episodio della nota saga un budget di 12 milioni da spendere a Matera. E in parte in altre città del Sud Italia tra cui la zona di Gravina di Puglia, Sapri, Maratea. Saranno poi Metro Goldwyn Meyer e Universale a distribuire, la prima negli Usa, la seconda nel resto del mondo.
Per lavorare al film (o meglio ai primi 18 minuti di proiezione) sono sbarcate nella città dei Sassi circa 600 persone, a partire da agosto. Dal 9 settembre è arrivato il mitico Craig, volato dal Canada all’aeroporto Karol Wojtyla di Bari, a bordo di un jet privato, e poco dopo è apparsa Léa Seydoux, l’attrice francese per la seconda volta nei panni della Bond girl.
I 600 delle due troup cinematografiche, a quanto pare, hanno saturato alberghi, Sassi a cinque stelle, case vacanza. Insomma, hanno ulteriormente riempito e animato la città già piena di turiste di protagonisti di altri eventi e spettacoli programmati dalla Fondazione Materagirare Basilicata nell’ambito dell’anno europeo della cultura. Questo tipo di impatto economico sul territorio della realizzazione del film certamente è significativo ma questa è solo un aspetto. È anche vero infatti che circa 800 materani da mesi sono coinvolti nella costruzione di 32 set e nell’assistenza al regista Fukijama: operai, architetti, artigiani, impiantisti, e giovani tuttofare sono super impegnati. C’è chi partecipa alla costruzione della scena di un hotel sul Belvedere, chi collabora a realizzare una galleria tra i Sassi, chi un cimitero.
In prima fila, a supportare i tecnici cinematografici, c’è la Lucana Film Commission, controllata dalla Regione Basilicata, e attiva dal 2013. «Insieme al Comune di Matera – racconta Paride Leporace, direttore di Lucana Film Commission –?ci occupiamo in questi giorni soprattutto di logistica, servizi, collegamenti. Insomma, cerchiamo di agevolare le riprese e contribuire alla buona riuscita dell’opera».
La Film Commission lucana ha sostenuto dal 2013 circa 60 prodotti audiovisivi tra cui film di successo (I Moschettieri del Re, Veloce come il Vento, un Paese quasi perfetto, Noi e La Giulia che hanno molto rafforzato il brand Basilicata), documentari, la serie Sorelle, tanti cortometraggi che hanno permesso il debutto di molti giovani attori e autori lucani. «La Regione ha fatto nascere la Film commission con un finanziamento di 500mila euro – racconta ancora Leporace – Ogni anno è stato concesso un badget di un milione in media con cui sono state sostenute le spese di funzionamento e le produzioni di film, internazionalizzazione, educazione all’immagine, sostegno agli operatori, formazione e festival. Potremmo fare di più con più risorse. Dopo questo importante film, Matera potrebbe diventare stabilmente set e casa di produzione. Insomma, una nuova cinecittà».Oggi esiste un data base di talenti con un centinaio circa di iscritti e stanno nascendo startup che operano nel settore.
Intanto in questi giorni cittadini e turisti sono già spettatori di scene da brivido: capita infatti che passeggiando nella città europea della cultura si possa improvvisamente assistere a un inseguimento tra auto e moto, con la mitica Aston Martin di James Bond. Oppure a intensi e acrobatici conflitti a fuoco tra la spia inglese e i suoi nemici.
Il film di James Bond aggiunge così uno strategico tassello alla programmazione culturale dell’anno. «Matera ha ripescato e recuperato le sue grandi potenzialità rilanciandole e reinterpretandole – dice Paolo Verri dg della Fondazione Matera 2019 – Diventa fabbrica di cultura sempre più fertile. E più si realizza, più si attirano altri protagonisti della scena culturale mondiale». Verri racconta delle 27 realtà creative lucane che con partner internazionali hanno partecipato al programma. Alcune di queste oggi stanno per avviare numerose e nuove produzioni cinematografiche. Tanto che lunedì si terrà a Matera la anteprima del film “Marghe e sua madre” del regista di “Viaggio a Khandar”, Mohsen Makhmalbaf.
Insomma, Matera 2019 si avvia a un bilancio consuntivo che sarà presentato in ottobre e si preannuncia molto positivo: 70mila passaporti venduti, realizzati circa 500 eventi. L’eredità è composta di opere di architettura e design, come la stazione delle Ferrovie Appulo Lucane progettata da Stefano Boeri vicina all’inaugurazione, o il grande teatro all’aperto della Cava del Sole.
Ma è fatta soprattutto di un tessuto imprenditoriale nuovo: resteranno a Matera le 27 imprese culturali con 2mila giovani che grazie anche ai partenariati oggi si sentono parte del mercato e della produzione europea.