Il Messaggero, 14 settembre 2019
Lunga intervista a Federica Pellegrini
Magnetica. Che abbia una cuffia in testa, tacchi vertiginosi o i capelli colorati di rosa, Federica Pellegrini è sempre divina. Ti abbraccia o ti respinge. È eclettica ma ha sempre gli occhi fissi su un obiettivo. Ha saputo trasformarsi, rialzarsi e vincere. Sempre e comunque. Anche nelle sconfitte.
È lo stile libero che ha scelto lei o lei che ha scelto lo stile libero?
«Sono io che l’ho scelto. Consideri che da piccola facevo dorso e delfino».
Lei vive la vita modello stile libero?
«Direi proprio di sì».
Ci spieghi
«Vuol dire affrontare la vita con la libertà di fare le proprie scelte senza sentirsi vincolati a qualcosa o a qualcuno».
E se le dico acqua?
«È il mio mondo».
Però ha paura del mare aperto...
«Ho paura quando non vedo il fondo. Posso trovarmi in un punto anche profondo 20 mentri ma se vedo il fondo sono tranquilla. Altrimenti non mi tuffo nemmeno».
Diciamo così ha bisogno di toccare con mano l’obiettivo
«Sono una che ha degli obiettivi e vuole raggiungerli quello è sicuro. Diciamo così: ho paura di quello che rappresenta l’ignoto».
Niente salti nel buio?
«Sono una che deve sempre tenere tutto sotto controllo».
Se non avesse nuotato cosa avrebbe fatto?
«Forse avrei fatto danza».
Quando ha capito che il nuoto sarebbe diventato la sua vita?
«Quando ho ottenuto il primo risultato veramente importante. Cioè nel 2004 quando a 14 anni durante i campionati italiani ho vinto i 100 stile con il primo tempo del mondo in quel momento. Lì ho veramente capito in che dimensione mi trovavo».
Lei è una che mette barriere?
«Non lo faccio a priori ma le metto con le persone. Nel senso che se qualcuno non mi piace a pelle non ho alcuna paura a farglielo capire. Così come non ho paura di chiudere per sempre con chi mi fa del male.
Perché il mondo mette barriere? «Ha paura del diverso».
Secondo lei perché?
«Per ignoranza. Si ha paura di quello che non si conosce».
Le donne fanno paura?
«A tanti uomini. Però io credo che non siano le donne a far paura ma siano gli uomini ad aver paura dell’emancipazione delle donne».
I tabù sono barriere che mettono gli uomini?
«No, secondo me i tabù che hanno le persone sono abbastanza soggettivi».
Federica fa paura?
«Molto».
E la Pellegrini?
«Tantissimo».
Lei vota?
«Solitamente sì. Però ultimamente non ci sono andata ma solo per coincidenza: ero all’estero».
Se potesse dire una cosa a: Salvini, Di Maio e Zingaretti?
«Non voglio parlare di politica».
Se potesse dire una cosa al numero uno del Coni, Giovanni Malagò?
«Gli direi di continuare a far crescere lo sport come sta facendo».
E al presidente di Sport e Salute, Rocco Sabelli?
Ride, ndr.
Che rapporto ha con il suo passato?
«Molto interiore e riflessivo. Non rinnego niente e sono contenta delle scelte che ho fatto».
Esiste una Federica prima e una Federica dopo?
«Direi che c’è una Federica che è cresciuta e che ha imparato dal passato».
Rifarebbe ogni scelta?
«Sì, rifarei tutto».
Non c’è proprio nulla di cui è pentita?
«Sono convinta che le scelte che ho fatto prima mi hanno aiutato dopo. Ma se proprio devo scegliere una cosa che cambierei dico che avrei dovuto continuare a seguire Philippe Lucas (suo ex allenatore, ndr) l’anno delle Olimpiadi di Londra 2012».
È stata più volte tradita o sono di più le volte in cui ha tradito?
«Di sicuro quelle in cui sono stata tradita».
Cos’è l’amore?
«Un sentimento che ti porta a scegliere persone diverse indipendentemente dal periodo in cui ti trovi. Cresce con te».
Il sesso è importante?
«È fondamentale».
Quando è cambiato il rapporto con il suo corpo?
«Ultimamente. Negli ultimi due o tre anni sono arrivata ad avere una fisicità nella quale mi ritrovo al 100%».
La mente può aiutare a salvarsi dalla trappola del corpo?
«Per una donna credo che sia molto difficile. Penso che una donna sia più felice quando si ritrova nel corpo che vuole avere».
E la Pellegrini sexy sui social quando nasce?
«Da quando ho cominciato a piacermi».
Si è fatta un nuovo tatuaggio?
«Sì, un rosario. Me lo ha regalato mia mamma tempo fa e io l’ho sempre portato con me quando facevo i collegiali o le gare. Ce l’avevo sempre in valigia. Le ultime gare dei mondiali, invece, l’ho messo sotto il cuscino ed è stato come un lampo nelle testa. Mi sono detta se vinco questa volta lo porterò sempre con me. Ho vinto e quindi l’ho tatuato».
Un qualcosa di più scaramantico o più religioso?
«Religioso».
Come si nuotano i 200 stile nella vita?
«Come li nuoto io: in progressione».
Senza guardare nessuno?
«Se c’è qualcuno che sta davanti a te e ti sprona è meglio».
Un viaggio: dove, come e con chi?
«In Tibet perché non l’ho ancora visto. Penso sia un viaggio molto interiore da fare. Ci andrei da sola e con uno zaino in spalla».
Tre aggettivi per la Manadou, la Ledecky e la van Almsick.
«Laure è bellissima. Un’atleta bellissima in tutti i sensi. Katie è fortissima. Franziska è il mio idolo»
Visto che ormai si intende di talent, ci fa una hit di chi ci sarà dopo di lei?
«Quelle che ci sono ora. Le dico in ordine sparso: Simona, Margherita e Benedetta (Quadarella, Panziera e Pilato, ndr)»
In futuro più tv o più passerelle?
«Direi sicuramente la televisione perché fisicamente non sono una modella».
Tokyo 2020?
«Manca poco. È la destinazione finale. Spero sia una bella destinazione».
Agli Europei di Roma del 2022 ci sarà?
«Sì, da spettatrice».
Dopo l’Olimpiade basta con il nuoto?
«Magari continuerò da insegnante».
Se dico Luca, Filippo e Matteo?
«Matteo (Giunta, ndr) non c’entra ancora in questi nomi. Luca (Marin, ndr) e Filippo (Magnini, ndr) sono state storie importanti che ho avuto in passato. Matteo è attualmente è il mio allenatore».
E basta?
«Sì».