Corriere della Sera, 14 settembre 2019
Mister Uniqlo accoglie tutti sulla porta
Emozionato? «Sì sono sempre emozionato quando accolgo i clienti in un nuovo store», risponde al Corriere Tadashi Yanai, fondatore e presidente di Uniqlo, e numero uno e ceo della holding Fast Retailing, arrivato da Tokyo per inaugurare il primo avamposto italiano del big dell’abbigliamento. Con lui, nell’augurare «Buonasera» sulla porta di Uniqlo in Cordusio a Milano, la moglie. Sobria, in grigio. Con una fortuna che sfiora i 25 miliardi di dollari, è il più ricco del Giappone, tra i 100 più influenti al mondo per Time. E non manca mai alla cerimonia porte bonheur del Sake nei suoi nuovi negozi. Così, martelletto in mano, ha spezzato il legno della botte di Sake per dare il via allo shopping a Milano. Lei è il più ricco a Tokyo (il secondo in Asia dopo Mr Tencent, Pony Ma Huateng) ma aveva detto all’Economia del Corriere che non le importa della ricchezza. Invece ci teneva molto a Milano, perché? «Perché Milano è speciale, con il suo stile unico che piace al mondo intero e funziona per Uniqlo. La nostra filosofia LifeWear è un modo di indossare i capi, uno stile di vita... e spero che i milanesi integreranno lo stile di vita Uniqlo nel loro stile di vita. Poi confido nella vasta offerta, con pull in cachemire in 50 colori». E i milanesi all’opening in Cordusio (1.500 metri su 3 piani) erano una folla, con il sindaco Beppe Sala. A festeggiare l’arrivo di Uniqlo la sera prima, designer e icone del made in Italy. Gildo Zegna è tra i primi ad arrivare. Yanai ha detto di amare Zegna, le stoffe migliori. Vero che allora gli ha spedito a Tokyo un taglio di tessuto? «È così – risponde Zegna —, Yanai è straordinario eppure così umile». Già, partito dalla sartoria di famiglia, nell’84 aprì il primo Uniqlo a Hiroshima. Ora guida un big da 3 mila negozi, 19,17 miliardi di dollari, pronto al duello finale con H&M e Zara.