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 2019  settembre 14 Sabato calendario

A scuola con la sindrome di Asperger

Le luci sono posizionate in modo che si diffonda dal basso verso l’alto così da non dare fastidio, i colori delle pareti e degli arredi sono tenui perché non devono creare agitazione in chi è nella stanza, alle pareti sono appesi dei televisori che fungono da stimolatori, a sinistra le 5 aule e un laboratorio in cui i futuri studenti potranno dare sfogo alla loro creatività, mentre sulla destra c’è l’aula di decompressione. 
Gli 80 ragazzi che nei prossimi due anni frequenteranno la "Scuola Futuro Lavoro", il primo istituto professionale d’Italia dedicato a chi soffre di sindrome di Asperger, la potranno utilizzare in ogni momento della giornata scolastica per recuperare le energie, riposarsi e diminuire lo stress. I corsi, nella sede in via Ondina Valla 2 a Milano, a pochi passi dallo Iulm, partiranno il primo ottobre ma il 7 settembre è stato il giorno dell’inaugurazione, tra ragazzi incuriositi, famiglie commosse e l’ideatore, l’imprenditore Massimo Montini.
«In questi mesi abbiamo ricevuto oltre 200 richieste, da Bolzano a Palermo, e questo ci ha fatto capire che un’offerta simile mancava. L’obiettivo è aprire altre sedi in altre città», spiega Montini, a sua volta padre di un ragazzo con Asperger, Roberto, che ancora frequenta la scuola superiore. «Mi sono sempre chiesto cosa sarebbe successo a mio figlio una volta diplomato: i ragazzi come lui fino a che sono a scuola sono seguiti, ma quando escono cosa fanno? Di solito non molto, ci si dimentica di loro». Chi soffre di sindrome di Asperger ha una disabilità non psichica o fisica, ma relazionale: non riesce a gestire le relazioni umane, fondamentali negli ambienti lavorativi. 
In Italia, secondo le stime, l’Asperger colpisce un under 18 ogni 250 e una persona adulta ogni cento. Ma individuare e riconoscere questa sindrome è molto difficile. «A mio figlio Lorenzo, che oggi ha 20 anni, l’hanno diagnosticata quando ne aveva 16», racconta il papà, Paolo Ardenti. «Quando era più piccolo soffriva di epilessia e noi pensavamo che questo lo portasse ad avere un brutto carattere. Ma non era una questione caratteriale, semplicemente aveva l’Asperger». Paolo è venuto a conoscenza di "Scuola Futuro Lavoro" grazie alla sua nuova compagna, neuropsichiatra, che gliel’ha consigliata per Lorenzo, che frequenta la facoltà di ingegneria di Pavia. «Nonostante sia un ragazzo molto ligio al dovere, i risultati sono pochi e non perché non sia intelligente. È solo che non riesce ad affrontare gli esami e ogni sessione per lui è psicologicamente pesante. In più, in oltre due anni di università non si è fatto un gruppo di amici, la sua vita sociale è lontana da quella di un universitario». Per questi motivi Ardenti ha deciso di iscrivere il figlio alla scuola fondata da Montini. Anche la mamma di Andrea, Sandra Folpini, l’ha scelta per suo figlio 24enne. «Cercavo un corso post diploma, visto che Andrea aveva concluso il periodo di lavoro al Comune di Lissone. Sono molto cauta nelle aspettative, perché conosco le difficoltà di mio figlio, ma mi sembra che i corsi siano molto stimolanti. Parliamo di ragazzi che spesso hanno una propensione per le materie tecniche e se si incaponiscono diventano super esperti».
Nei prossimi mesi partirà anche una collaborazione con la Nuova Accademia di Belle Arti, che fornirà alcuni insegnanti. «La speranza poi è che in futuro questa nostra scuola possa aprire le porte anche agli stessi studenti della Naba, così da essere ancora più inclusivi», spiega il fondatore. Tra i corsi che gli 80 iscritti frequenteranno per mezza giornata dal lunedì al venerdì ci sono materie come graphic design, videomaking, web design, game design, informatica per l’industria 4.0 e digital fabrication. «L’obiettivo è insegnare loro una professione e far sì che, una volta terminati i due anni, possano entrare in un’azienda», racconta Montini.
Ma qui i ragazzi seguiranno anche corsi complementari utili a ridurre l’ansia, lo stress e il terrore che l’Asperger fa loro provare. «Per esempio, insegneremo loro a redigere un curriculum, come affrontare un colloquio di lavoro e come vivere in un ambiente lavorativo senza esserne sopraffatti. Per loro questi sono scogli insormontabili il più delle volte, ecco perché essenziale dar loro gli strumenti per affrontarli».