Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  settembre 13 Venerdì calendario

Nuovi immigrati sulle isole greche

La versione IV degli accordi di Dublino, che sarà votata dai deputati della Ue a fine anno, prevede più fondi per la Turchia, ma anche misure più severe sulla ripartizione dei migranti. I paesi dell’area Schengen che non accetteranno migranti per i ricongiungimenti famigliari o i richiedenti asilo saranno esclusi dallo spazio di libera circolazione. Un messaggio forte per il gruppo dei paesi di Visegrad (Ungheria, Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia) che si oppongono all’accoglienza degli immigrati. Questi accordi prevedono anche più mezzi per i paesi in prima linea come Grecia, Spagna e Italia.Intanto, una nuova ondata di migranti ha invaso le isole greche. A Lesbos si trova il più grande centro di accoglienza d’Europa, capace di ospitare 7.500 migranti, ma ora, a Moria ve ne sono stipati il doppio, quasi 15 mila in condizioni insalubri, secondo quanto ha riportato Le Figaro. La settimana scorsa tredici barconi hanno sbarcato a Lesbos più di 540 migranti in poche ore facendo rivivere l’incubo dell’estate 2015 quando all’incirca un milione di persone avevano attraversato la Grecia. Una situazione che aveva spinto l’Unione europea a concludere un accordo con la Turchia, nel marzo 2016, per gestire i flussi.
Adesso, di fronte alla fragilità dell’economia turca, il presidente Erdogan minaccia di continuare a invadere l’Europa di migranti se la Turchia non riceverà più fondi. La Commissione europea ha replicato che 5,6 miliardi di euro sui 6 promessi sono già stati versati. In attesa, le isole greche situate di fronte alla coste turche sono travolte dalle ondate migratorie.