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 2019  settembre 13 Venerdì calendario

La Lega continua la sua espansione in Sicilia

C’è vita anche senza governo. «Forti degli ottimi risultati ottenuti alle ultime tornate elettorali, la Lega continua a crescere e a strutturarsi sul territorio». E pazienza se a Roma il partito di Matteo Salvini è passato all’opposizione dell’esecutivo Pd-M5s: in Sicilia, lì dove il Carroccio arrancava, la Lega prosegue nel suo radicamento. Con un passaggio decisivo: la nomina dei commissari cittadini. I primi nell’isola.Alle regionali del 2017 la Lega ha sostenuto il governatore in carica, Nello Musumeci, insieme con Forza Italia e Fratelli d’Italia. Nella stessa tornata ha eletto il suo primo deputato, Tony Rizzotto, poi espulso per aver aderito al movimento Ora Sicilia. A Messina e a Palermo, nei mesi successivi alle politiche, il Carroccio ha costituito i primi gruppi consiliari. I tempi della Padania sono finiti da un pezzo. E la Lega, senza il Nord nel simbolo e con Salvini sempre più presente nelle piazze siciliane, è arrivata a fare scuola nell’isola con una serie di corsi di formazione politica.
Ora, forte del 20% incassato in Sicilia alle europee, e nonostante il ribaltone a palazzo Chigi, nell’isola arrivano 41 commissari comunali. Che si aggiungono ai responsabili provinciali. «Ciò che in questi mesi stiamo costruendo con determinazione e dedizione è una Lega nuova, composta da persone che credono nella politica di Salvini, fuori da equilibrismi e alchimie, ma vicini alla gente», ha spiegato il commissario del Carroccio siciliano, Stefano Candiani.
«La forza del nostro movimento sta proprio nel rispetto dei ruoli e delle gerarchie: la voce è soltanto una, quella di Salvini. Non esistono situazioni autoreferenziali, né cariche improvvisate. Tutto deve necessariamente passare per le sezioni, quindi per i commissari comunali, provinciali e il direttivo regionale». «Per questo», ha aggiunto Candiani, «è con soddisfazione che annuncio le nomine dei primi commissari comunali che, insieme con quelli provinciali e al direttivo regionale, costituiranno un punto di riferimento importante per i cittadini e per chiunque voglia avvicinarsi a quella che per noi è la rivoluzione del buonsenso».
I riferimenti della Lega, nelle principali città siciliane, sono Giovanni Callea a Palermo, Alessandro Lipera a Catania, Vincenzo Calabrò a Messina e Bartolo Lentini a Siracusa. «In Sicilia è nata una Lega forte, che continua a crescere e che si radica anche laddove in molti sostenevano che si trattasse di innamoramenti momentanei dettati dall’essere al governo», ha detto a Meridionews il responsabile degli enti locali della Lega in Sicilia, Fabio Cantarella. «Il fatto che a convincere la gente siano le nostre idee e non le poltrone è confermato dalle adesioni che continuiamo a ricevere, nonostante il passaggio all’opposizione».
Se in Sicilia la Lega è in piena espansione, c’è un deputato originario del Messinese che ha lasciato il partito di Salvini: Carmelo Lo Monte. «A Salvini del Meridione non interessa nulla, mentre io devo difendere la mia terra», ha sottolineato. Quella di Lo Monte, che ha aderito al Gruppo misto della Camera, è la prima defezione del Carroccio dopo l’uscita di scena di Salvini da palazzo Chigi. C’è vita anche senza governo. Ma per la Lega, al momento, le cose sembrano andare meglio in Sicilia piuttosto che a Roma.