la Repubblica, 13 settembre 2019
Confindustria contro Treu, Benedini e Napoletano
Disco verde alla costituzione delle parti civili contro Donatella Treu, all’epoca amministratore delegato del Sole 24 ore, Benito Benedini, ex presidente dello stesso gruppo e Roberto Napoletano, direttore del giornale ma più volte descritto nelle indagini come «amministratore di fatto» del Sole 24 ore. Lo ha deciso ieri il giudice per le indagini preliminari – Maria Cristina Mannocci – nel procedimento che vede coinvolti i tre, più la stessa società (in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti).
L’udienza di ieri segue la richiesta di rinvio a giudizio, formulata dal pubblico ministero. Due i capi d’imputazione: false comunicazioni sociali, relative agli anni 2014-15-16, e aggiotaggio informativo.
Il giudice ha accolto le richieste di Confindustria – principale azionista del gruppo – del rappresentante comune degli azionisti speciali (i titolari delle azioni quotate in Borsa) e di sei piccoli azionisti assistiti dall’avvocato Antonio Di Pietro – tra cui quattro giornalisti del gruppo – che si sono costituiti parti civili rispetto ad entrambi i capi di imputazione. Consob invece si è costituita parte civile solo rispetto al presunto aggiotaggio informativo.
Ieri in aula uno dei legali di Napoletano ha depositato due verbali di indagini difensive. Treu e Benedini invece hanno chiesto di patteggiare. In particolare l’avvocato di Benedini ha precisato che la scelta è stata fatta per «evitare i tempi notoriamente propri del processo penale» e che il patteggiamento «non implica alcun riconoscimento di responsabilità».
La proposta di pena, dopo un raccordo raggiunto con il pm titolare dell’indagine, è di 1 anno e otto mesi, più 300 mila euro, per l’ex ad, mentre gli avvocati di Benedini hanno proposto 1 anno e sei mesi (più 100 mila euro).
L’udienza di ieri è stata aggiornata al 24 settembre, che dovrà decidere in merito al rinvio a giudizio chiesto nel febbraio scorso dal pm (che invece aveva archiviato la posizione di altre sette persone); è possibile che in quella sede anche la società Sole 24 ore chieda il patteggiamento; in teoria i termini non sono scaduti nemmeno per Napoletano, anche se una richiesta in tal senso non è probabile.
I presunti illeciti riguardano il numero di copie – digitali e cartacee – che nei tre anni in questione sarebbero state gonfiate con vari sistemi (in particolare gli abbonamenti digitali) per dare una rappresentazione di salute e di forza che il quotidiano della Confindustria non aveva. I nuovi vertici della società editrice hanno avviato l’azione di responsabilità nei confronti della dirigenza precedente, citando anche Kpmg, il revisore dei bilanci fino al 31 dicembre 2015, e chiedendo complessivamente circa 12,5 milioni di euro.
Due giorni fa è stata invece resa nota la decisione della Consob, che ha archiviato il processo sanzionatorio nei confronti della società, mentre ha multato complessivamente per 1,05 milioni cinque ex dirigenti per manipolazione di mercato, per aver incrementato «artificiosamente i dati diffusionali del quotidiano». In particolare, Treu e Napoletano dovranno pagare una multa di 280 mila euro ciascuno. Il gruppo Sole 24 ore è responsabile in solido del pagamento delle sanzioni (rispetto alle quali si può ovviamente presentare ricorso).